Post

Quando crolla il figlio

Immagine
Foto di Sergio Daniele Donati Quando il figlio crolla tutto diviene colpa; anche scrivere  questa poesia; anche non scriverla. _______ Testo inedito 2025 di Sergio Daniele Donati 

A mio figlio

Immagine
A mio figlio Gabriel, al bimbo che fu «Bianca la luce, papà, bianca», dicevi con voce bambina, mentre la stanza si riempiva di striature ocra e indaco.  E non sapevi ancora con quel tuo dire infante di un promessa dura da mantenere. Era lenta, collosa e inconsapevole la discesa del sacro nel tuo mondo di allora. Restai afono e commosso ad ascoltare il suono di quella tua intuizione lontana, che aveva il metro preciso e inesorabile di una scrittura antica e piana. Ricordo ancora  il nostro scambio  di sguardi e la dolce armonia  di una sospensione del tempo nello spazio da te circoscritto con quel tuo timbro cristallino. Ora però è l'ora  del tuo ritorno e forse, se ti volgi a quel ricordo, non sarà difficile  per te riconoscere in quella tua promessa la benedizione da te ricevuta dal dio burlone   che allora risiedeva nel tuo sorriso  mezzo sdentato e ironico. Ora è l'ora  che anche io torni e mi sieda accanto a te  a contare le gocce d...

Il Poeta e la mistica della Creazione

Immagine
Particolare da un'opera di Giovanni Fattori La parola si voltava verso il suo oggetto  con sdegno adolescente. Parola in rivolta, incapace di taglio del cordone ombelicale col regno del suono. Il primo stridio - una glassa di silenzio crepato al centro - fu canto dell'ipotesi, un passaggio su muschi mai calpestati, in eterna penombra. Guaina su guaina  e il fischio della poiana - si spezzava allora l'unità dei cieli in tangram mai ricomponibili. Gli uccelli furono creati  prima del primo respiro dell'Uomo la cui cieca miopia ha bisogno del frammento per intuire il tutto . La cacciata del poeta fu incisa con lame di fuoco sul suo sterno fragile. "Libererai la parola  cantandone il limite. Lo strozzo e il singulto saranno la tua cetra e ti caverai gli occhi per ricordarti l'ora del necessario ritorno alle armonie del silenzio" ________ Testo - inedito 2025 -  di Sergio Daniele Donati 

Non ti perdere

Immagine
  Non ti perdere nello spazio vuoto  tra le lettere; lascia che sia culla dal cigolio famigliare; acqua che disseta l'arsura dello sproloquio  costante della mente. Ascolta la statica parola del tiglio, e poi dimentica. La memoria è un cappio e non c'è poesia  che non contempli  la gioia di non essere scritta. _______ Testo - inedito 2025 - e foto di Sergio Daniele Donati  

Due poeti allo specchio (Marco Brogi e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  La solitudine della parola Non scrivermi. Nel partorirmi mi abbandoni alla possibilità di non essere riconosciuta. Stavo bene nel ventre dell’attesa. Ora tremo all’idea di non essere compresa. Marco Brogi - inedito 2025 La solitudine della parola I più non sanno che la lingua chiamata  madre ha nome Medea e che la parola-prole si salva sempre e solo per un mistico atto del poeta; per un'elezione,  per l'estrazione dagli infiniti territori del suono di una goccia di significato. Lo strumento del poeta  è l'alambicco e gli inchiostri non si seccano e nel silenzio prendono colore. Dire e non dire in fondo è lo stesso se si conoscono le formule in lingua antica che rendono sacra la scelta.  Dire o non dire in fondo è lo stesso se il grigio fumo  della contemporaneità offusca  di blasfema astenia pennini e carte.  Sergio Daniele Donati - inedito 2025

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 45 - Il senso profondo di un titolo #1

Immagine
di Sergio Daniele Donati Questa rubrica ha un titolo preciso — Lo spazio vuoto tra le lettere — e quel titolo, forse, è l'unico elemento comune, il vero trait d'union , tra gli articoli che ospita. Mi rendo conto, tuttavia, di non aver mai spiegato i motivi di quel titolo, essendo io condizionato fortemente dall'idea dittatrice che certe cose non vanno spiegate ma lasciate comprendere dalla pratica del lettore. Qui vi dico solo che tra ogni lettera dello alfabeto ebraico — ma anche di tanti altri alfabeti — c'è uno spazio preciso ed è uno spazio-tempo di silenzio che dovrebbe servire all'interprete/lettore/ermeneuta da un lato la rielaborazione di ciò che ha appena letto, dall'altro la ricarica energetica per poter proseguire nella lettura. Quando si leggono certe lingue che prevedono infiniti momenti di pausa la lettura diventa dunque una sorta di danza dai ritmi e passi sincopati , in cui è sempre presente un accento al ritorno.  Perchè al ritorno ...

(Redazione) - "Soglie" (I Quaderni del Bardo ed., 2025) di Franco Manzoni – "La critica mimetica come forma d’arte" - di Marco Sbrana

Immagine
  Soglie di Franco Manzoni (I Quaderni del Bardo, 2025) è un’opera che restaura il senso della saggistica. Abbiamo un poeta che parla di poeti. Lo fa dal 2012 sull’inserto La Lettura del Corriere . Le recensioni che compongono l’antologia hanno lo spirito e la fulmineità della poesia. La poesia ragiona per significante, non per significato; è una ricerca, quella del poeta, della parola giusta, quella insostituibile. Una poesia che possa dirsi riuscita è quella dove ogni parola non potrebbe essere altra da sé. Lo stesso accade per la prosa saggistica di Franco Manzoni. È un progetto, il suo, di sovrimpressione, di sovrapposizione tra il detto e il dire sul detto . Come se, pare dire Franco Manzoni, l’unico modo per parlare di poesia fosse adottare la lingua della poesia stessa. Al che, nelle “ recensioni formato francobollo ”, ogni parola è collocata nel solo spazio che le è concesso abitare. Non esiste margine di sostituzione, di miglioramento; la parola critica, così come la pa...

(Redazione) - Dissolvenze - 44 - To baa or not to baa

Immagine
  di Arianna Bonino James Ensor , Squelettes se disputant un hareng saur , 1891.  Bruxelles, Musées royaux des Beaux Arts de Belgique  (lo trovate a questo  link ) To baa or not to baa Chissà il poeta in casa come vive, se prima di parlare sceglie il verbo tra gli aulici vocaboli e superbo si vanta per le dette iniziative. Nel traffico al mattino le invettive sono volgari termini col nerbo di chi bestemmia senza alcun riserbo o suonan come liriche missive? Ragiona in rima mentre fa la doccia? Magari quella goccia si fa stilla e terge – mica asciuga – gambe e braccia! Ma forse è solo quando lui barcolla dopo i bagordi, passata la bisboccia, che l’animo suo puro viene a galla: lo spirito o l’ingrulla e allora s’odon barbari belati o svela infine nobili i suoi afflati. ( di Arianna Bonino )

(Redazione) - Fisiologia dei significati in poesia - 14 - Può il poeta vivere di sola parola?

Immagine
di Giansalvo Pio Fortunato   Può il poeta vivere di sola parola? È questa, presumibilmente, la domanda più astrusa ed ancestrale per una fisiologia dei significanti in poesia. Ed è la domanda più difficile da collocare, perché pone essenzialmente in essere due presupposti, che non sono così immediati in una considerazione complessiva attorno alla poesia. nella poesia è la parola a trionfare; non la lingua. ogni ontologia, in poesia, è composta nel e dal linguaggio. Questi due essenziali nuclei tematici guideranno, per diverso tempo, la riflessione su un’analitica in poesia. Un’analitica che, nel dettaglio, non è né terminologica, né linguistica, né proposizionale. Si sofferma, piuttosto, sul sapersi insediare nel corpo poetico per sviscerarlo, pur tenendo conto delle disambiguazioni di fondo che se ne generano. Perché il campo poetico, in fondo, è campo ambiguo: è sterrato viscido che, continuamente, dà parvenza di aver raggiunto un’orma pulita e pura, quando in realtà ha se...

(Redazione) - Amerinda - 03 - Domingo Alfonso, il poeta dell’uomo comune

Immagine
di Antonio Nazzaro Negli anni 50 la Cuba pre-rivoluzionaria vede apparire sulla scena poetica un personaggio che, probabilmente senza volerlo, si trova a costruire un ponte tra l’isola considerata una colonia nordamericana e l’isola che diventerà il simbolo della libertà non solo in America ma in tutto il mondo. Si tratta di Domingo Alfonso, decano della poesia cubana. In un momento di cambiamento epocale Domingo Alfonso sceglie di essere il cantore dell’uomo comune. Domingo, di colore e giovane architetto. Dopo un esordio con una silloge di poesie in rima, già nel 1959 annuncia la sua “sospensione di giudizio” e -allo stesso tempo- un sentire poetico carico di sentimenti profondamente semplici. È un negro: sa chiaramente a che mondo appartiene e, per la sua epoca, è quasi una rarità, frequenta l’università diventa architetto, professione che eserciterà per tutta la vita. (1) I fiumi sono lunghi e tremendi, come frustate, o come serpenti senza fine, o come le pene della razza negra, o ...

La colpa di Dedalo

Immagine
Ti avevo avvisato: il centro non sempre è caldo. Ciò che è certo è che pulsa sotto lo stimolo d'intenzioni e linfe collose. Sono trame, orditi antichi e intrecci che parlano  la lingua incomprensibile della fascinazione. E non ci resta che cullarci alla nenia, al suono consolatorio di un flauto che svapora e poi riemerge nelle memorie dei midolli, nelle stasi improvvise – quali brividi dona a un occhio bambino lo stupore dell'ovvio. Ti avevo avvisato, ma tu non ascoltavi, la mente persa nelle colle che avrebbero dovuto tenerti salde le ali nel volo. Dice il Mito che fu Sole a provocare la tua caduta – per altri la mia incapacità a trasmetter cautela – ma io non lo credo – non lo credo davvero – è sempre un'assenza la causa  delle nostre rovine.  La tua verso l'astro non fu attrazione; fu una fuga, un disincanto.  Fu la privazione d'amore per la penombra e il regno dell'evanescenza a spingerti in un  alto-basso , alla ricerca di rifugio alle tue paure, dove ri...

(Redazione) - Anfratti - 05 - Soldati

Immagine
  di Alessandra Brisotto I soldati hanno braccia e gambe lunghissime, trattenute da un elmo di forma rotonda da cui si irradiano i fili di comando. Questi ultimi sono sottesi e controllati a loro volta da una o più mani, che dall’alto, scuotendoli, li fa sussultare ed agire in una qualche direzione. Se un soldato osa disubbidire agli ordini si macchia di un atto abominevole: la diserzione, le cui conseguenze possono essere mortali. Proprio nel momento del trancio dei fili il povero soldato si rende conto che da essi provengono tre canali fondamentali: quello dell’aria, del nutrimento e della comunicazione. Il quarto, e l’unico che rimane attivo anche in conseguenza di una diserzione, è il canale dell’amore, in quanto impossibile da eliminare. Per risolvere questo vergognoso problema, un errore tutto umano, si stanno svolgendo ricerche costosissime e, si spera, fruttuose. Comunque, pare che si sia sulla buona strada, soprattutto grazie alla collaborazione dell’intelligenza arti...