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Poesie inedite di Maria Allo

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    Siamo lieti di potervi proporre alcuni inediti della poeta Maria Allo la cui scrittura è già comparsa ed è stata commentata più volte in questa pagina. Parole quelle di Maria Allo dall'evidente richiamo naturalistico capaci di ridare al naturale, per l'appunto, tutta la sua dignità allo stesso tempo di soggetto diretto e di simbolo di un'altruità direttamente dialogante sia con la poeta/autrice che con il lettore. Parole che spingono con delicatezza, e senza mai cadere in un effetto scontato, sul pedale pianistico di un mito delicatamente posto dalla poeta a tramite e mezzo di compre suo e del contemporaneo. Metafore sempre potenti di vita e mutamento che si intrecciano, leggendo le composizioni, con sensazioni sonore di una incredibile finezza. Tessi da leggere sottovoce, bisbigliati, senza forzature ritmiche od espressive, per permettere loro di aprire orecchie ed occhi del lettore ad un universo classico ma mai  classicheggiante. Insomma, leggetele con la cura che s

Giudaica

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    In dialogo immaginario con Yehuda Amichai Ho visto un dio anziano scendere lento le scale del condominio e raccogliere dal  corrimano polveri di sogno.    Un canto di luce     nella zoppia dei passi,    e tracce siderali    in quel sorriso    sdentato e introverso. Ho visto un dio anziano scendere lento per le scale, ho pianto lacrime di petrolio  e urlato al cielo lo strappo del risveglio.     Il re nano posa la cetra,     il suo salmo si fa muto,     e restano sassi     senza valore apparente     sulle lapidi della mia gente. ______ Testo - inedito 2024 - e foto di Sergio Daniele Donati  

(Redazione) - Genere In-verso - 09 - Sulle origini dell'immagine dell'androgino e dell'ermafrodita

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  A cura di David La Mantia Partiamo da qui.  Da divinità e esseri umani in possesso di duplice natura maschile e femminile, con aspetti esteriori e riproduttivi tipici di entrambi i sessi.  L'idea si sviluppa presso antichi culti orientali androgini importati nell'Ellade e trae forza anche da tradizioni popolari greche, che prevedevano rituali di matrimonio incentrate sullo scambio di abiti tra gli sposi. Del resto, la mitologia offre esempi di metamorfosi e travestimenti di divinità in esseri di genere diverso dal proprio. Addirittura ci sono evidenze di personaggi maschili e femminili, che subirono un cambiamento sessuale, come l'indovino Tiresia o Ceneo.  Dal 450 a. C. presero forma culti androgini a Cipro e nell'Elea, mentre la statuaria non esitò a proporre divinità bisessuate, tra cui Afrodite barbuta , talvolta appellata Afrodito , come da Aristofane. Quel momento vide l'affermazione di Ermafrodito, figlio di Afrodite e di Ermes, oggetto anche di

(Redazione) - Muto canto - 11 - Lì dove le immagini trasmutarono Visione - Imago Dantis di Maurizio Coglia, in arte Kollias - Ascoltare l'immagine (testo di Anna Rita Merico)

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  A cura di Anna Rita Merico Sensazioni suscitate dal ciclo d’immagini titolato Imago Dantis, un progetto illustrativo sulla Divina Commedia a mezzo di collage digitali di Maurizio Coglia | KOLLIAS . Parte Prima | INFERNO Imago Dantis | Inferno | Copertina Viaggi nel dentro radicale dell’anima. Ascoltare l’Immagine. Ci sono viaggi che attraversano la storia dell’Umanità. Sono viaggi che narrano, in visione poetica, gli inciampi e le risalite dell’andare attraversando i labirinti della Vita. Viaggi universali che riattivano la narrazione della fondazione dei processi e dei percorsi di umanizzazione. Sono Viaggi in cui si incontra il filo che separa dall’animalità, dalla materia e dai bui ad essi consustanziali. Sono Viaggi in cui il dolore, l’ascensione, l’uscita, il ritrovar-Si segnano l’iniziazione dell’attraversamento della Morte e la vittoria su di Lei. Dante agisce ciò attraverso parola poetica. Sono Viaggi alchemici impastati di simbolismi e alfabeti individuali. Sono Viaggi in cu

Lettere a una persona speciale - 63 - Maggio 2024 - "Questioni ai cieli - Requiem"

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Lo guardo tingersi di azzurro e, in un impulso d'invidia, a volte gli oppongo la nobile decadenza dei miei grigi, la lenta resa a uno scolorimento costante; una diluizione di ogni significato là, nella terra desolata dell'assenza di risposte.  E sono stanco di riproporre al suo silenzio la stessa domanda, di sperare in un tuono che mi liberi dalle catene dell'attesa di un responso che mai avrà respiro.  Per questo celo alle volte celesti, dietro una marea di parole sconnesse, la mia chiamata della delicatezza, anzi, la discesa delicata; il dono di una tacitazione -finalmente - sovrana. Parli lui, il cielo, manifesti la sua voce a questo umano, mai troppo umano, che chiede incessantemente ascolto, e mi permetta di tacere, di dirmi vinto e andare lontano, nella terra dove - finalmente - anche la speranza di un nostro nuovo incontro avrà degna sepoltura. Perchè, sai, a volte guardo il cielo e sento forte che, tra Priamo e Achille, io sono la salma da restituire all

Due poeti allo specchio (Cristina Simoncini e Sergio Daniele Donati) - PADRI

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  I Nelle sere di giugno ogni sparo ogni proiettile fendeva il buio attraversava la mente di bambina si incistava nel vuoto dei pensieri scavava un tunnel tra le tempie imparavo a essere invisibile scivolata senza cura schiena al muro ascoltare il rimbombo della vita quella, la mia vocazione. Sballottata nell’A111 mi cullava in sottofondo A media luz, il continuo ronzio della Victrola. Ogni volta che ritorno nel sonno dell’abitacolo – la mente di metallo di mio padre – mi strugge il tango del bordello, della solitudine. II Sentivamo l’estate una minaccia, movimentava piccole ossessioni. Mio padre di sera viaggiava solo – il finestrino abbassato per il fumo – respirava il fenolo delle strade, mirando ai tigli allineati del viale vagheggiava spari precisi, la piega dei capelli di mia madre non teneva, la mole cotonata si disfaceva col sudore. La pioggia a fine agosto salmodiava, si faceva dolciastra, medicava la scontentezza, sentivamo rotolare i detriti accumulati nelle gronde, mio padr

Una voragine

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Una voragine, un buco grande come una casa. E non è fame; è identità perduta. _____ N.d.R: per ascoltare una splendida lettura di questa poesia da parte di Rodolfo Vettor cliccate  qui

Profana (forse)

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  Uomo vitruviano (dal web) Sette passi e tre sospiri; mi governi senza nome e ridi del mio sterno blu incrinato dalla falce della luna. Pietra molle, schegge d'opale e granito, un cieco dono di vento: e tu mi chiami ancora uomo ? _______ Testo  - inedito 2024 - di Sergio Daniele Donati Musica consigliata per la lettura (in loop) A jewish tale - Goran Bregovic (live)

Poesie di Giorgia Mastropasqua - con nota di Sergio Daniele Donati

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  «Quando il verbo e l'aggettivo si diluiscono e divengono sostegno nascosto dei sostantivi, si rafforza nel lettore la potenza dell'immagine evocata e la mente è diretta verso la ricerca di un solco più profondo di interpretazione». Questo mi è venuto in mente leggendo le poesie  di Giorgia Mastropasqua   che oggi vi proponiamo.  Versi brevi, al limite del saltello, che delineano un ritmo che, come nella prima poesia, torna sempre a riveder sé stesso  e in questo percorso di rivisitazione costringe (mai verbo fu più opportuno) ad una tenuta molto potente. Questo perchè, paradossalmente, è sempre molto più facile per chi legge ritrovarsi nel verso lungo, che permette più vie di rientro nel flusso, che in un dire breve, ove la concentrazione è la corda che permette una certa ascesa che solo sul finale permette una sosta di riposo. Poesie queste da leggere a voce alta, per sentire le cadute (positive) degli accapo stretti, quasi ossessivi, per rendersi conto del gioco della poeta

(Redazione) - Parola Eretica - 04 - “Angelus Novus” (La violenza della Storia nella poesia di Raffaele Floris)

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  A cura di Gabriela Fantato Walter Benjamin : un grande pensatore, il filosofo che meglio di tutti incarna la modernità, i suoi lati oscuri, le problematiche ad essa connessa e le sue tensioni. Anche la sua formazione, il suo pensiero politico sono fuori dalle mode del tempo: Benjamin era un pensatore “ eretico ”. Critico della società dei consumi, non risparmiò attacchi duri al potere sovietico, al quale non si allineò mai del tutto, seppure di scuola marxista, praticò un marxismo riletto attraverso suggestioni ebraiche. Persino il suo modo di scrivere era sui generis, di fatto i suoi saggi sono a frammenti, come intuizioni emerse dal flusso cogente del logos e, in questo, lontani da ogni tentativo sistematico di trattazione esauriente, il che lo colloca fuori da determinati ambiti del pensiero filosofico. Benjamin è vicino alla poesia in questo suo procedere per intuizioni e immagini. Per riflettere sul rapporto tra la   storia e la poesia ,   dunque, partirò da una nota intuizione

Sulla raccolta di Antonio Merola "Allora ho acceso la luce" (Taut ed., 2023) - nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Quando una giovane scrittura è capace di mostrare tutta la complessità e la potenzialità del gesto di scrivere diviene cosa di basso livello parlare solo dell'abusato talento poetico . In realtà facciamo nostro quel sostantivo quando ci rifiutiamo di soffermarci sui motivi della qualità di una scrittura . In altre parole si parla di «talento poetico» quando si vuole passare ad altro lasciando però all'autore uno svogliato complimento, come labile traccia.  Non è questa l'etica de  Le parole di Fedro , non è questo l'approccio che questa pagina ha nel marcare il rispetto che porta per gli autori di cui si occupa.  Per questo motivo solo non dirò  - lo sapete la "litote" è la mia figura retorica preferita - che Antonio Merola è poeta di talento, pur essendolo senza dubbio. Cercherò invece, e spero di riuscirci, di delineare per voi i motivi per i quali questa sua scrittura -  mi riferisco alla raccolta  "Allora ho acceso la luce" (Taut ed., 2023) - m