Stanze del poeta

Poco importa al fondo della parola l'approdo. Ogni dire è naufrago e il poeta orfano d'un padre balbuziente, femmineo e ipovedente. Un aspro pianto è il figlio inatteso del gioco dei simboli sotto la pelle del poeta. Ciò che è scritto ora tace; per sempre. È profezia il moto della parola dopo l'urto anelastico tre le biglie del silenzio. Solo il lettore disattento rischia di cadere nell'incoscienza di quella buca. Porgeva silenziosa la mano in risposta a versi claudicanti quella bimba, in sogno. Ogni inciampo sorge da quel confronto. Dire per aver detto; l'unica salvezza. E=mc² l'unico verso capace di descrivere l'assenza del tempo e le scorie di vero nella finzione della scrittura. Non scriveva mai d'amore, né di guerra quel poeta e fingeva fosse stigmate la ferita del pennino sul palmo della mano. _________ Testo - inedito 2025 - e foto di Sergio Daniele Donati