Surreale
"Bisogna conoscerle,
le parole,
per poterle usare",
dicevi e ti gongolavi
dei tuoi "corruschi lemmi"
e della mia ignoranza.
Io tacevo, come tace
il tacchino tra un glu-glu
e l'altro.
"Bisogna conoscerle
le parole
per poterle usare", ripetevi,
mostrando al mio sguardo
di contadino
ruote di pavone
bianco.
Tacqui ancora e
mi strappai il vestito.
Aprii il ventre,
mostrandoti il meccanismo
che nessuno osava vedere.
"Quale parola definisce
le sue molle?", chiesi
Ma tu non c'eri più,
ti eri già girata
a osservare il tuo orizzonte
opaco.
"Bisogna conoscere
il meccanismo
prima di cercare le parole" pensai.
E me ne andai,
"volando come vola
un tacchino".