Resh, Shin, Tav
Sotto il patibolo della
parola sdentata,
Maestro,
pure io ho seppellito la mia Leah.
Sotto terra, il primo
suono, color fuoco,
in lingua nuova
è grido
di rinascita
per chi resta solo
Shin ש
E non c'è pace,
Maestro,
se non si abbassa
la palpebra
tra il falso e il vero.
Sui tre rami dell'albero
foglie e luce.
Dalla terra
nera
la radice,
cieca,
ricava nutrimento.
Tav ת
Dammi la mano,
Maestro.
Ho paura.
L'accesso al monte è interdetto
e ogni ciclo si conclude
nel Silenzio.
Il "patibolo della parola sdentata" di Resh è un'immagine molto forte . Grazie.
RispondiEliminaLa ringrazio. È nell'inciampo della parola, nella balbuzie e nella coscienza dell'impossibilità di "dire il Tutto", che prende spazio, e sopratutto TEMPO, ogni comunicazione. Qualcosa deve pendere dal patibolo perché "l'altro" sia possibile e, sopratutto, dicibile.
RispondiEliminaGrazie ❤️
RispondiEliminaRingrazio davvero io Lei
EliminaL'essere
RispondiEliminaGrazie davvero...
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