HISM (how I saved myself)
Fire dance (foto ricavata dal web) |
Inizia
sempre con un mugugno.
Un
borbottio lento,
per
farsi
intuire,
celando
le proprie perle
dietro
suoni gutturali e sgraziati.
Arrivano
poi dall'alto
messaggeri
e messi;
annunciano
raccolti e guerre,
urlando
a orchestrali svogliati
cadenze
e percussioni,
ritmi
e accenti.
E
prende ritmo
un
dire per non dire,
il
suono che tutto crea,
la
parola in movimento.
Senza
senso,
né
fil di lino,
è
in ogni parola
la
sola impellenza di parlare
e
nominare
e
emettere suono.
È così che si salva
il
nocciolo senza tempo
d'ogni
scrittura;
celandosi
ritrosi
-
vergini sotto lo sguardo
di
desiderio di uomini vissuti -
a
ogni significato,
soffiando
su fili
d'erba
primaverile
venti
lontani,
aedi
dell'antico (nel presente).
Fui
testimone distratto,
poi
scudo e corazza,
infine
sciamano.
Là,
nella
terra dove tutto
si
forgia
tra
colline di silenzio;
dove
il falco taglia il cielo
che
lo sostiene
e
l'ossimoro spezza la parola
in
antinomie fertili.
Parole
e vibrazioni
mi
percossero in punti precisi,
all'incrocio
dei sentieri
dell'equilibrio;
fui
tamburo, pelle d'asino,
di
spatole di lemmi
sulle
mie intenzioni
più
pure.
Inizia
sempre con un mugugno,
finisce
sempre in un sorriso
spossato,
ogni
scrittura
E
prima, e dopo, il silenzio
che
sostiene
le
gioie di un amplesso;
in
quella terra,
ci
si salva
dalla
seduzione del mondo
e
si canta la sola
gioia
del canto.
Wow!
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