Ti benedica - יְבָרֶכְךָ

 

Paul Klee - All'inizio
A mio figlio Gabriel 
e a chi ne sorregge i passi

Lo chiedo a te
che scivoli tra le pieghe
di lemmi stentati,
balsamo e olio sacro
sulle ferite 
d'un uomo piccolo,
benedici quell'ossidiana
pura
e non ricada sul figlio
l'inciampo del padre,
e traggano giovamento
dal soffio che crea
gli accenni di peluria
sulle sue labbra.
Accolgano 
i tuoi volti una voce
che cambia e assume
timbri di muschio
e sgretola in briciole 
sacre
ricordi d'assenza.
M'hai donato facoltà
di procreare,
ora incidi un solco profondo
tra padre e figlio
e siano d'ambra e oro antico
i ponti stretti
tra passato e futuro.
Si rivolga alla terra del ritorno,
solo dopo lungo viaggio
verso lo straniero,
il suo passo.
E fa che dimentichi,
e poi ricordi,
un padre che inciampa
e balbetta a ogni respiro,
e dedica ogni sforzo
a tornare eretto
in tempo per vedere
la tua pace e i tuoi volti
volgersi al figlio,
e dimenticarsi infine
del mio nome.
Sia perfetta ai tuoi occhi
la trasmissione del sacro,
da mani imperfette
al sibilo del futuro.
Amèn.

Montaggio musica e video di Annalisa Mercurio
Voce di Sergio Daniele Donati


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Commenti

  1. Una grande commozione, un'ondata di stupore, si esce da qui con la meraviglia negli occhi

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    1. Davvero sono commosso per queste parole

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  2. Una richiesta di simbiosi col proprio figlio.
    Molto intensa.

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  3. Essere padri è meraviglioso ma non risparmia una dose grande di sofferenza.
    💓Parole sentite💓

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    1. Sì, così come essere figli d'altronde, credo.
      Grazie davvero dal profondo

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