Semplice o complesso?
"Il tarlo" di Sergio Daniele Donati |
È l'antico gioco degli opposti;
un sentiero roccioso
cosparso di 'false friends'.
Il semplice guarda
dall'altro lato della valle
il complesso, non il complicato;
e il complesso osserva
dall'altro lato della valle
il semplice, non il semplificato.
Come due amanti eterni
semplice e complesso
si contengono l'un l'altro
in amplessi amorosi
e creano la Vita
secondo le sacre leggi del desiderio;
si chiamano e ascoltano
danzando, come in un rito tribale,
attorno al perno centrale
d'una consapevolezza antica.
Il semplice brama la piega,
la linea d'ombra;
il complesso la spiegazione,
il raggio di sole.
In mezzo il sentiero roccioso
che il poeta percorre
con passo leggero, di daino,
e il filosofo con passo circospetto,
d'orso.
Entrambi sapienti, non si perdono
al miraggio degli estremi.
Cercano il perno sacro,
fonte d'ogni desiderio,
e cantano con lingue diverse
la nenia psichedelica
della propria incompletezza.
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