L'ebreo e il ragno
"Dreaming" di Sergio Daniele Donati |
osserva i miei tentativi
di creare legami
sottili, col sottile.
"Ti manca la cognizione
del vento", sembra dire,
" lo strappo che rende vacuo
ogni tentativo d'esistere
fuori da sé".
Non sa il ragno quanto abiti
le mie ossa ebree
la coscienza della ricostruzione
né quanto poco sia estraneo
ai miei globuli semiti
l'odore della maceria.
"Io non tesso tele,"
rispondo al ragno
"creo ponti e,
se crollano,
resta il simbolo delle vestigia".
...i miei legami sottili col sottile si assottigliano sempre al punto di sparire alla vista e al tatto, tanto da non sapere mai se li ho creati davvero, ma ne dubito.
RispondiEliminaInciampo spesso sulle corde, figuriamoci...
Evochi ricordi antichi di non vissuto che mi appartiene profondamente.
Grazie, è una sensazione rara e bellissima.
Il ragno sa, perché osserva, come noi osserviamo lui nel suo lavoro
RispondiElimina