Due poeti allo specchio (Arianna Bonino e Sergio Daniele Donati)
Max Dupain: "nude in sunlight" (1937) |
(di Arianna Bonino - Inedito 2021)
Se tu decidessi
di collocare
un sistema di prismi
davanti all’obiettivo
di un piccolo cannocchiale
fissato su un cilindro di pietra
e se il Sole in quel momento
non si trovasse
sull’asse ottico del cannocchiale,
i prismi produrrebbero
uno sdoppiamento
dell’immagine solare
e il tuo occhio
scorgerebbe le immagini
simmetricamente disposte
rispetto al centro del campo di vista.
Ma se il Sole
si approssimasse
al centro del campo di vista,
le due immagini si avvicinerebbero.
E se tu
attendessi
l’arrivo del Sole
sull’asse ottico del piccolo cannocchiale,
le due immagini
finirebbero per coincidere.
E se tu
avessi avuto cura
di porre l’asse
del piccolo cannocchiale
sul piano meridiano,
le immagini coincidendo
determinerebbero esattamente
il mezzogiorno vero
del luogo di osservazione
con un’approssimazione
compresa tra cinque e dieci secondi.
Se il tuo piccolo cannocchiale
fosse correttamente situato
sul piano meridiano
e se il tuo Sole
si trovasse addirittura
sull’asse ottico
del tuo piccolo cannocchiale,
allora avresti tu scoperto
il modo di conoscere
il mezzogiorno vero
e i tuoi occhi
scorgerebbero
la perfetta coincidenza
delle immagini.
Se così fosse,
tu mi vedresti
una
quale io sono
nel mio mezzogiorno vero.
Lo stesso del tuo luogo
di osservazione.
Mi sembra che Sergio volesse vincere facile
RispondiEliminaSe c'è una cosa estranea ai "poeti allo specchio", e alla mia poetica in generale, è il rispetto per la parola e l'assenza di competizione. Quindi direi che il registro della "vittoria facile " sia alquanto fuori luogo.
Elimina