Ghimel
oltre la soglia del pensiero,
manifestava l'universo
di parole che non sapevamo
ancora articolare.
Prima era Silenzio,
e un focolare tiepido
accoglieva i nostri vagiti;
come resine sui muri.
Fu quando il nostro respiro
divenne consapevole
-e non più condiviso-
che attraversammo il deserto.
Certo, fu un addio
ma ci sosteneva la stessa sabbia;
la stessa consapevolezza
dell'impossibilità del ritorno
alle resine,
ormai divenute ambra,
d'una casa in rovina.
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