Trittico della stanza azzurra (o del Tempio profanato)
"Evanescenza" - foto di Sergio Daniele Donati |
La stanza azzurra
Esiste un luogo
protetto dal mondo
che custodisce il Sacro
e il Progetto con la fiamma d'una candela.
È il luogo
- o forse dovrei dire il tempo -
del nascondimento,
la culla del celato
ove la parola
è detta per dire
e i nomi del Silenzio
sono pronunciati
in lingua antica.
Esiste una stanza
le cui pareti
hanno il colore del cielo
che rende nuovamente bambini
i passi canuti di chi
si sporca la mano
per tener puro il pennino.
Al centro della stanza, lo immagini,
un tavolo grezzo e inchiostri
e penne e pergamene;
e poi i sogni.
Sì, proprio sogni;
c'è ancora chi immagina
che un segreto
possa esser condiviso.
protetto dal mondo
che custodisce il Sacro
e il Progetto con la fiamma d'una candela.
È il luogo
- o forse dovrei dire il tempo -
del nascondimento,
la culla del celato
ove la parola
è detta per dire
e i nomi del Silenzio
sono pronunciati
in lingua antica.
Esiste una stanza
le cui pareti
hanno il colore del cielo
che rende nuovamente bambini
i passi canuti di chi
si sporca la mano
per tener puro il pennino.
Al centro della stanza, lo immagini,
un tavolo grezzo e inchiostri
e penne e pergamene;
e poi i sogni.
Sì, proprio sogni;
c'è ancora chi immagina
che un segreto
possa esser condiviso.
(Sergio Daniele Donati - inedito 2021)
La porta
Ho aperto quella porta
- ne avevo la chiave -
per lasciarti sbirciare
la mia stanza azzurra.
Non sapevo però
- o forse fingevo ignoranza -
che, una volta aperta,
le pareti si sarebbero
striate di rosso;
indelebile.
Non violasti nulla tu.
Profanai io, per non vedere,
il mio stesso tempio.
Mentre scrivo questi berci
un poeta - l'assiolo - compone
con un suono solo
cattedrali oniriche
e senza tempo;
ripete senza sosta
i nostri nomi
e toglie il fiato
alle vene del ricordo.
(Sergio Daniele Donati - inedito 2021)
Il ritorno
Nessuna colpa è per sempre
e le muffe alle pareti
possono svanire se si ricorda
che ogni muffa
è vita che spinge per evolvere.
Certo l'azzurro alle pareti
d'un tempio profanato
porterà sempre
ricordi e striature grigiastre.
È così da sempre:
il Sacro che torna a dimora
rende inviolabile la memoria
della tempesta profana,
ed è tanto più saggio
il sacerdote che sa riconsacrare
all'azzurro del cielo
una speranza che temeva perduta.
possono svanire se si ricorda
che ogni muffa
è vita che spinge per evolvere.
Certo l'azzurro alle pareti
d'un tempio profanato
porterà sempre
ricordi e striature grigiastre.
È così da sempre:
il Sacro che torna a dimora
rende inviolabile la memoria
della tempesta profana,
ed è tanto più saggio
il sacerdote che sa riconsacrare
all'azzurro del cielo
una speranza che temeva perduta.
(Sergio Daniele Donati - inedito 2021)
Ottimo trittico, che potrebbe benissimo formare una sezione di una futura silloge, magari introdotta, a guisa di prologo, dal miniracconto del 2019 "Il foglio azzurro", che invito tutti a rileggere.
RispondiEliminaOh grazie, è sempre un vero piacere trovare un lettore così attento. Quel racconto era tanto che non lo sentivo citare nei commenti.
EliminaNon potevo non andare a leggere il racconto. Davvero una toccante composizione, che, come scrive chi ha commentato prima di me, è significativo leggere in sequenza.
EliminaGrazie davvero di cuore
EliminaUn trittico dal fascino ipnotico , con una musicalità cadenzata ( evidente ne "la porta"), screziato da cangianti iridescenze. Un simbolismo di matrice mistica, carico di sacrale mistero. Piaciutissimo!
RispondiEliminaGrazie davvero per queste magnifiche parole
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