Tet
Tet di Sergio Daniele Donati |
- quello che ci portiamo dentro
urla, come un cagnolino
il suo desiderio
d'essere portato a passeggio -
è un passo lento.
Il saggio sa cosa lascia
e memorizza i passi di ritorno
per non perdersi
nella selva delle seduzioni.
Io, che saggio non sono,
ricordo che quando
cercai di varcare, incosciente,
per la prima volta
quella soglia
fui fermato dalla mano salda
del mio Maestro.
Si perdevano in un ricordo salato
e umido i suoi occhi
mentre mi diceva:
Non ancora Sergio, non sei pronto.
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