Stanze della bellezza


Dimentica il fiore
che sboccia
la fatica della radice;
sottoterra.
Chi ammira bellezza
non conosce gratitudine.


E capita, tra le pieghe d'un foglio
di percepire il dolore
di chi non trova parole.
La bellezza è una nave
che incaglia 
sugli scogli del vero.


Bello è lo strozzo, l'afonia
e il singulto;
il canto balbuziente
la lallazione scomposta
d'un infante
alla prima parola.


Là dove l'uomo canta,
nonostante il suo limite
- dove l'uomo canta
il suo limite -
mi fermo e ascolto
lo zittimento delle stelle.


e piange e ride
il mio sguardo
ogni volta che incontra
la testarda cervice
di chi zoppica
per onorare la parola.

Foto di Sergio Daniele Donati

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