Fenice
Non credere che ciò che cede
e si cela e diviene evanescente
si dissolva nelle terre dell'oblio.
Fenice eterna, cerca
una nuova forma per risorgere.
E se provi poi,
ammirato dalla sua trasformazione,
ad accarezzargli le piume
l'ustione sul tuo palmo
sia testimonianza di quando
hai cessato di credere
nelle sue potenzialità.
Oggi mi manca una voce,
una sola, eppure mille.
Le cerco tra le mie lettere
e tace non solo la Alef,
come è solita fare dalla notte dei tempi,
ma anche la Tzade, canterina.
Ha paura che il suo messaggio di giustizia
oggi non sia adatto per un uomo
con le ossa rotte.
Si corica al mio fianco, come sempre,
la Nun e mi canta una nenia
antica e di miele;
una nenia, la sua, di sole tre parole:
Tu sei l'Uomo.
Sergio Daniele Donati - inedito 2022
Foto di Noelle Oszwald
...e allora sia! Che tu sia l'Uomo, per la tua anima in ascolto, è necessario. Quella voce riempie comunque uno spazio dentro di essa ed è proprio quando non la senti che è lì. Accanto, ascolto.
RispondiEliminaGrazie davvero dal profondo
Eliminal'abilità della libertà umana, non si può divorziare dall'anima.
RispondiEliminaGrande verità davvero. Grazie
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