Tre inediti di Imperatrice Bruno
*
Ora non resta che agitarci
agitare, rimare-
quasi- le nostre bocche aperte
al freddo che ci piange.
Non mi resti che tu lontano,
mio, e una città di ghiaccio
che prude nel corpo
tuo, mio
oh mio, eppure tu mi resti.
*
Distante è il navigare dei suoi occhi.
Fugge il ghepardo, sfugge il grido
alla preda.
Il collo gonfio di fame stringe
il respiro tollerante, d'essere uomo
o donna la cima è smussata.
Non c'è legge nell'arena sinuosa,
nel mare che mi nega.
Animale sono al suo corpo e
al suo richiamo,
i suoi occhi distanti il pugnale
che mi sgozza
e mi ostina.
*
I miei seni sono in piedi nella notte,
nella piazza
desolata che ci stringe;
torri che fanno guardia
tendono il collo, il mento,
al presagio del tuo arrivo.
Cercano la mano lenta,
l'arma: l'acqua di luna
che ti scherma gli occhi.
Alla fine della strada
che te a me conduce
brilla - in petto, soldato-
un lungo faro chiaro.
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Imperatrice Bruno, poetessa campana classe 2001. Studentessa di economia aziendale presso l'università commerciale L. Bocconi di Milano. Nel 2018 esordisce con Costellazioni di emozioni (Aletti editore); nel 2019 vince il 14esimo concorso internazionale di poesia inedita "Dedicato a... Poesie da ricordare". Nel 2020 i suoi testi appaiono ripetutamente sul quotidiano la Repubblica e in varie antologie. Nel 2021 pubblica Caratteri Interi (Nulla Die Edizioni); i testi vengono tradotti in varie lingue e appaiono in diverse riviste letterarie internazionali. Uno tra questi il "Journal of Italian Translation of New York", dove - a seguito delle traduzioni presso la Victoria University of Wellington- appare come italiana più giovane nel volume.
La sua ultima silloge è datata gennaio 2022, "Volontà nobili" (Nulla Die editore), prefazione di Davide Rondoni
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