(Redazione) - Inediti di Lara Pagani (a cura e con note introduttive di Paola Deplano)
Ecco la scrittura, la poesia di Lara Pagani: semplice, senza essere piatta; complessa, senza essere astrusa; originale, senza la ricerca dell’effetto a tutti i costi; femminile, senza perdere di vista ciò che accomuna gli esseri umani.
(Paola Deplano)
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Réglisse
Al mondo esistono diverse maniere
di mangiare le dolci rotelle nere,
di quelle alla chimica liquirizia:
c'è chi le addenta, chi le spezza,
chi le allunga a non finire più.
C'è poi chi le divora in fretta,
per correre con la mano giù
a cercare quella dopo (se è rimasta),
e il piacere dell'istante se lo guasta
frugando al fondo del sacchetto.
Poi ci sei tu, che di tutto
il resto del mondo non hai nulla:
e mentre seduti fissiamo il vuoto
la srotoli come un tappeto scuro
sulla lingua, calmo e assorto.
In attesa della fine imminente
ti guardo e mi frulla contorto
un solo pensiero per la testa:
siamo entrambi strani, la tua perizia
è non celarlo, pensarlo normale.
Voce del verbo
Fammi sirena pregavo,
spira pinne e ossigeno
ai polmoni di bambina.
Dammi le squame dei pesci,
le forme di una donna,
i capelli a fluttuare
nel sale del mare, ci riesci?
Fammi sirena pregavo,
e m'hai dato nient'altro
che una voce, la mia croce
è cantare al vento
senza marinai. Atroce
è il canto inascoltato,
ma di peggio esiste
a questo mondo:
voce del verbo volere e niente avere.
Fiera
Magari fossi il mostro che descrivi
quando dici di lune, di declivi
e di rientri rapidi nei ranghi.
Magari fossi fiera, rossa, altera
e senza l'ombra, senza la fessura
cui spacca gli occhi la stessa natura.
Magari fossi un'altra, ma me sola
vedi e credi tremando, non temendo.
L'olfatto
Lasciami impresso sul mento l'odore
di adesso che ami, prima che l'amore
faccia il suo corso e col tempo ci muti.
In dono ho avuto l'olfatto dei lupi –
rimane il senso più compiuto che ho.
Imperfetto
È fuoco di brace che lasci di te
se scrivi, se parli, se mi declini
ogni tempo al tempo così imperfetto
da scoprire i nervi sempre infiammati.
Lasci una fiamma: siamo i divampati,
gli scampati alla fine, che difetto
portentoso hai. Tu mi scaldi piano,
poi tutto d'un colpo quando arroventi
ti diverti a scardinare confini.
Dal mare
L'autostrada pareva di vagoni
un treno morto stamattina presto.
L'ho attraversata da sotto la pancia
mentre ti allontanavi con un gesto
della mano, feroce. Sulla plancia
mi guardavo sfrecciare mentre gli altri
stazionavano in fila. Ero felice
di muovermi veloce — e frastornata
per non averci saputo bloccare
dentro un'auto qualsiasi, dal mare.
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NOTE BIOGRAFICHE
Lara Pagani è nata nel 1986 a Lugo, in provincia di Ravenna.
È laureata in lingue e letterature straniere. Scrive e legge poesie fin dalla prima adolescenza.
Adoro i suoi scritti, in qualsiasi modo esposti, trovano un collegamento immediato con la mia anima... E credo anche con quella di tutti che leggeranno questi meravigliosi versi.
RispondiEliminaGrazie veramente. Lara Pagani ha un talento innato per la Parola
EliminaIl talento di Lara non fa rumore; la sua parola resta dritta e accarezza e taglia e ricuce. Ad una bellezza dell' evocazione attraverso l'uso assai sapiente della sua propria lingua, Lara sa unire una densita' di oggetti quasi tangibili. Qui piu' che mai e' evidente che non sia cosa si dice ma come lo si dice. Personalmente credo in un seguito consistente. Bravissima!
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