Tre poesie di Barbara Rabita

 

Agglomerati
come siamo noi
nel sonno sospesi
solo sfere di illusioni
morbide e ruvide al contempo

riaccendiamo confini invisibili
abbiamo bisogno di limiti
navighiamo su foglie
come siamo noi
disgregati.
____

Indian summer

Su questo terreno arso
il debbio rilascia
fumo intenso e ricordi
incenerisce l'immagine
della vergine innocente
sotto fremono lapilli di vita
da erodere.

La quinta stagione
sgocciola le ansie
inizia un nuovo anno
di torve inquietudini.

Spero, m'insinuo
tra i meccanismi degli inganni
lubrifico lo sterzo
per virare verso nord
faccio strame di neve
sporco bianchi sudari.
____

S'informano
I gentili incroci
che il loro destino
da ora in avanti sarà parallelo
e ai preamboli ci sarà obbligo
di consunzione.

NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Barbara Rabita coltiva da sempre una passione per le lingue straniere: prima di laurearsi ha trascorso un anno all'estero per apprendere la lingua tedesca; dopo la laurea e un lungo periodo di lavoro in azienda, ha deciso di dedicarsi all'insegnamento dell'inglese e del tedesco. Oggi insegna inglese in una scuola secondaria di primo grado a Milano.
Alcuni suoi testi sono stati pubblicati in varie riviste e antologie (tra cui l'antologia italo-polacca “Ponte poetico” a cura di Izabella Teresa Kostka, Kimerik edizioni e “La Poesia nei giorni della paura” a cura di Milton Fernández, Rayuela edizioni). Pubblica la raccolta di poesie “Convergenze” a gennaio 2018 edita da Centro Tipografico Livornese, libro scritto a quattro mani con Antonio Laneve e a marzo 2019 pubblica la raccolta di poesie “Poliedri” con Libeccio Edizioni, CTL.
Dalla fine del 2021 è presente nel direttivo del Centro Comunitario Puecher a Milano e nel direttivo del Piccolo Museo della Poesia di Piacenza.

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