Una voce barbara
Per anni una voce barbara
- una voce roca e sgraziata
figlia d'un grido
di sdegno al mondo -
ha abitato le rubie regioni
del mio pericardio.
Cercava l'attacco al sovrano
- la distruzione del nome
custodito nei miei ventricoli.
È bastata una sola parola del sovrano
- il monito che piega il corpo
e spezza il respiro - a polverizzare
quella voce gridata senza controllo; di lontano.
Il sovrano tace per eoni e ascolta
e cerca radici sacre nei più gravi sacrilegi;
il sovrano vuole assoluzione ma,
se non è possibile,
la sua parola unica
piega il corpo,
spezza il respiro e
allontana per sempre.
Perché nulla può avvicinarsi,
se non degno,
al nome custodito
nel ventricolo più celato.
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