(Redazione) - Riflessioni, non recensioni - 11 - “Senthooram" (A Mango tree)” - Senthooram (Un albero di mango)
di Stefania Lombardi
Scritto e diretto da: Manjunathan Subramanian
Lingua: Tamil (1)
Sottotitoli: inglese
Anno: 2018
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Per la prima volta in questa rubrica si parla di un corto sconosciuto in Italia.
Lo faccio semplicemente perché è bello.
Nessun’altra ragione.
Il corto di 17 minuti parla alle nostre origini, alle nostre radici, al nostro legame ancestrale con la natura e di cui gli alberi ne sono simbolo e vita.
Gli alberi con le loro radici nel passato e le loro fronde rivolte al futuro, alle future genti, sono passato, presente e futuro al contempo. Sono la Storia.
Senthooram è un albero di mango centenario.
Senthooram è anche una donna non più giovane che, con l’albero centenario, condivide nome, sorte, destino, vita.
Sono profondamente legati e interdipendenti.
All’inizio del corto Senthooram è la “old lady” senza nome trascinata fuori dalla propria abitazione, nella notte, da un bimbo, figlio di uno degli scagnozzi di un politico.
Questa storia è anche politica e con un messaggio ecologico forte.
Le vicende narrate nel corto mostrano anche alcune tradizioni legate a superstizioni, credenze che si mescolano alla vita di tutti i giorni, rendendole reali al punto che sogno, realtà, tradizioni e credenze han confini incerti, labili, sottili.
Si parla anche di elezioni e di un politico malato e il cui figlio quarantenne cerca di prolungargli la vita.
Si rivolge alla saggezza popolare di una sorta di santone che gli dice quanto segue:
“On your father’s star birthday, find a 100-year-old tree, cut it, make a cot with its wood, and make your father lie on it. May be that could extend his lifetime. But..the tree that you cut should be a barren one. It should have lived a prosperous life. Now, it should bear no vegetables, fruits or even any flowers.”
(Nel giorno del compleanno di tuo padre, trova un albero di 100 anni, taglialo, costruisci un giaciglio con il suo legno e fai sdraiare tuo padre su questo giaciglio. Forse questo potrebbe prolungare la sua vita. Ma l'albero che taglierai deve essere sterile. Deve aver vissuto una vita prospera. Ora, non deve più fornire verdura, frutta e nemmeno fiori).
Vediamo velocemente trama e personaggi. Senthooram sono i due protagonisti: albero e umana. C’è un adulto, figlio di un politico malato, che tenta di salvare il padre da morte certa. E per farlo, come letto sopra, serve un tipo particolare di albero. C’è un bimbo (il futuro, le nuove generazioni), figlio di uno degli scagnozzi del figlio adulto del politico e del politico stesso.
Quale sarà l’albero da tagliare? Possiamo facilmente intuirlo.
Sarà Senthooram, il cui nome sarà pronunciato solo alla fine, a raccontare al bimbo la storia di quell’albero che non è solo un albero perché, sebbene un solo albero non sia una fattoria, in questo caso è molto di più: fu il primo albero della fattoria, una sorta di buon auspicio.
Un albero che un tempo era ricco di buonissimi frutti e che da 50 anni circa non ne produce più.
Parla dell’ultima persona che assaggiò i suoi frutti, una ragazzina su un’altalena, e intuiamo essere Senthooram stessa.
Il bimbo ricorderà le lezioni a scuola sull’importanza della natura e degli alberi in particolare; ricorderà che Senthooram e l’albero condividono nome e destino a che la morte dell’uno sarà morte immediata dell’altra.
Morte simbolica e morte reale in un tutt’uno.
Il bimbo andrà contro il padre che non permette a Senthooram di aver cura del suo albero e le impedisce persino di prendere le foglie per il proprio sostentamento.
In India la vendita di foglie di mango è molto diffusa perché sono usate per decorare i templi durante eventi speciali e religiosi, essendo il mango l’albero nazionale dell’India, simbolo di saggezza e prosperità.
Un po’ come sono gli ulivi secolari per i pugliesi.
Sono l’anima stessa.
Per questo se ne condivide il destino.
Il taglio di uno di questi alberi è la lacerazione dell’anima individuale e collettiva.
Una leggenda indiana parla delle origini del mango da alcune ceneri.
Anche qui le foglie di mango, unico sostentamento rimasto per Senthooram, sono bruciate metaforicamente e realmente.
Il corto è un insieme di voci che rimbombano nella testa dei personaggi per giungere alla narrazione collettiva che parte dal mango e porta al mango che è rinnovo e generazione futura.
Il bimbo riuscirà a sensibilizzare il mondo intero scegliendo la giornata mondiale della Terra per richiedere l’aiuto dei media e la condivisione dei social.
Basterà per i cuori dei politici?
Senthooram è una nuova tipologia di terra, di campagna, di posto dove vivere...questo è il colpo di scena: un singolo albero che produce una diversità che unisce la molteplicità.
Senthooram parla a tutti noi con mille voci e suoni e con una potenza di immagini nostalgiche e rievocative che non lascia indifferenti.
Senthooram continua a parlarci con voci diverse ogni volta che lo riguardiamo, aggiungendo anche il nostro racconto in questa storia centenaria collettiva.
English
version
For the first time in this section, we are talking about a short movie unknown in Italy.
I do so simply because it is good.
No other reason.
The 17-minute short movie speaks to our origins, our roots, our ancestral connection to nature and of which trees are its symbol and life.
Trees with their roots in the past and their fronds pointing to the future, to future people, are past, present, and future at the same time. They are History.
Senthooram is a 100-year-old mango tree.
Senthooram is also an old lady who shares name, fate, destiny and life with the centennial tree.
They are deeply connected and interdependent.
At the beginning of the short movie, Senthooram is the nameless "old lady" dragged out of her home in the night by a child, the son of one of a politician's henchmen.
This story is also political and with a strong ecological message.
The events narrated in the short film also show some traditions related to superstitions, beliefs that are mixed with everyday life, making them real to the point that dream, reality, traditions and beliefs have uncertain, labile, thin boundaries.
It also talks about elections and a sick politician whose forty-year-old son tries to prolong his life.
He turns to the folk wisdom of a kind of holy man who tells him the following:
“On your father’s star birthday, find a 100-year-old tree, cut it, make a cot with its wood, and make your father lie on it. May be that could extend his lifetime. But..the tree that you cut should be a barren one. It should have lived a prosperous life. Now, it should bear no vegetables, fruits or even any flowers.”
Let's quickly look at plot and characters. Senthooram are the two main characters: tree and human. There is an adult, the son of a sick politician, who tries to save his father from certain death. And to do that, as read above, a special kind of tree is needed. There is a child (the future, the new generation), son of one of the henchmen of the adult son of the politician and the politician himself.
What will be the tree to be cut down? We can easily guess.
It will be Senthooram, whose name will be pronounced only at the end, who will tell the child the story of that tree, which is not just a tree because although one tree is not a farm, in this case it is much more: it was the first tree on the farm, a kind of good omen.
A tree that was once full of very good fruits and hasn't produced any for about 50 years.
It speaks of the last person who tasted its fruits, a little girl on a swing, and we guess to be Senthooram herself.
The child will remember lessons in school about the importance of nature and of trees in particular; he will remember that Senthooram and the tree share a name and fate to that the death of one will be immediate death of the other.
Symbolic death and real death in one.
The child will act against his father who does not allow Senthooram to take care of her tree and even prevents her from taking the leaves for her own sustenance.
The sale of mango leaves is widespread in India because they are used to decorate temples during special and religious events, being the mango the national tree of India, a symbol of wisdom and prosperity.
A bit like the centuries-old olive trees is to the people of Puglia.
They are the very soul.
That is why their fate is shared.
The cutting of one of these trees is the laceration of the individual and collective soul.
An Indian legend speaks of the mango's origins from some ashes.
Here again mango leaves - the only remaining sustenance for Senthooram - are burned metaphorically and actually.
The short movie is a set of voices echoing in the heads of the characters to arrive at the collective narrative that starts from the mango and leads to the mango that is renewal and future generation.
The child will succeed in raising awareness by choosing World Earth Day to request media help and social sharing.
Will it be enough for the hearts of politicians?
Senthooram is a new kind of land, a new kind of country, a new kind of place to live...this is the twist: a single tree producing diversity that unites multiplicity.
Senthooram speaks to all of us in a thousand voices and sounds and with a power of nostalgic and evocative imagery that does not leave us indifferent.
Senthooram continues to speak to us in different voices each time we look back at it, adding our own narrative as well in this collective centennial story.
NOTE
(1) La lingua Tamil è una delle 22 lingue ufficialmente riconosciute dall'allegato VIII della Costituzione dell'India. È lingua ufficiale dello stato indiano del Tamil Nadu e del territorio di Pondicherry. È una delle quattro lingue ufficiali di Singapore.
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