Dittico lunare
Sai, quando si parla sottovoce
e si lascia al bisbiglio
l'onore di dar per inteso
l'antico patto e l'onere di fermarci
davanti all'ara ormai vetusta
d'un idolo di Terach
- a memoria di ciò che fu,
prima che ogni nome divenisse
impronunciato e lontano -
è proprio allora che sorge la Luna.
E ci indica col suo sorriso
sdentato il valore del nascondimento,
il malore d'una presenza senza sosta.
- e tutto torna -
debba celarsi a uno sguardo
abbagliato dall'illusione dell'eterno
è scritto col fuoco su pietre
d'ardesia, col sangue delle mani
di generazioni di scavatori,
a mani nude, di terre
arse dai venti del deserto.
Io ne canto di notte nel bisbiglio
la tacitazione e l'eterno gioco
a rimpiattino, e chiamo
- sì, chiamo a me -
la facoltà d'incontrare
la nenia eterna delle stelle,
il mugugno un po' ligure
di un Artefice scontroso.
di Sergio Daniele Donati ©
Il sangue di chi scava, l'onore di avere il sostegno della luna che fornisce continuità alla vita, che talvolta è viva di notte, ma talvolta si fa viva anche di giorno. Ed è ogni giorno che noi cerchiamo il nome di chi amiamo, sebbene bisbigliato. Ma c'è, e anche noi ci siamo. La continuità è la forza che ci rende vivi. Queste parole hanno l'onestà di chi non si ferma al dolore, ma che tramite esso, trova la forza di andare avanti. Ne sono ammirato ❤
RispondiEliminaGrazie davvero per il magnifico commenti, Michele. Il dolore può divenire col tempo una traccia, una guida
EliminaProfondamente commossa, Sergio💖
RispondiEliminaUn bisbiglio antico, che ci accompagna dalla notte dei tempi. In questi versi tanto tanto intensi
Grazie davvero e dal profondo
EliminaVersi toccanti che sanno dialogare coi pensieri di chi legge. Grazie Sergio!
RispondiEliminaSono io a ringraziare dal profondo
EliminaElena Deserventi
RispondiEliminaGrazie Elena davvero
EliminaCanti di quel bisbiglio che nell'istante tra la veglia e il sonno implorato mi riporta vigile, ad ascoltare il mio intorno, a sorridere, a commuovermi a pensare e attendere. Tutto torna, come la luna.
RispondiEliminaGrazie davvero
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EliminaSai quando si legge e si ascolta sottovoce
e la si vede la luna? quella luna sdentata che sorge proprio sotto gli occhi come una certezza!
Mi piacciono molto questi rimandi biblici
danno l’idea di quella memoria che hanno le pietre , a ricordarci il dolore del sacrificio
L’illusione dell’eterno in quell’ardesia
La nenia eterna delle stelle che culla e cura
Annawrite
Grazie dal profondo del cuore, Annawrite, per le tue magnifiche parole
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