Stanze della lentezza



Una sorta di condensa di vapore
cola dalla finestra 
delle mie illusioni scomposte;
un richiamo all'inverno del pensiero,
alla letargia delle intenzioni.


O forse è il miele del fiore
dell'incanto a render cauta
la mia palpebra
nell'attesa senza tempo
della stagione del nocciòlo.


E poi sta qui
- tra i cuscini d'un divano sfatto - 
l'indicibile mistero color indaco
d'un movimento subitaneo,
di un'allerta dal futuro.


Benché lento, il passaggio
sul crinale s'ha da fare
e il cambiamento - tanto sognato -
è nei passi incerti
d'un figlio adolescente.


Per questo il flusso rallenta
nei giorni spersi dell'ascolto
e le voci mie e tue e sue
intonano cori da noi indipendenti
come cicale tra i rami d'un platano.
Foto e testo (inedito 2022)
di Sergio Daniele Donati ©


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