Se avessi saputo...
Se avessi saputo che canto era
non avrei cantato;
certe disarmonie non sono
nelle mie corde
e l'ultima battuta,
quella che chiude,
l'ultima nota l'avrei voluta
sospesa al filo di rame
d'un legame che articola
il futuro invece che spezzarsi
sotto il taglio d'una cesoia sgraziata.
Ma siamo figli d'un burattinaio
privo di senso dell'umorismo
e, anche se ne deridiamo
la voce stridula mentre
ci impone saltelli e moine,
è lui che ci tiene in piedi.
Allora sì, se avessi saputo
che canto era,
certo non avrei cantato;
ora posso solo sentire l'applauso
mentre mi allontano
e giro la schiena
a un pubblico
incapace di comprensione.
Mi chiedi perché mi dondolo
come tanti, in preghiera.
Qualcuno, rispondo, dovrà ben
dare all'onda e alla risacca
e al ritorno il significato
che il mondo loro nega.
Gli anziani, come certe lettere,
perdono i denti,
mai il sorriso, e io
sono antico nel midollo.
Per questo mi dondolo
e alla malora il canto
che non avrei mai cantato
se solo l'avessi riconosciuto
già dalle prime note.
Sergio Daniele Donati
Inedito 2022
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