di Paola Deplano La poesia ci piace indistinta, lieve come un gatto, enigmatica quanto basta, senza niente che pesi o posi. A cosa accenna, allude, ammicca Valentina? Qual è il suo messaggio nella bottiglia, quello che aspetta impaziente, dopo aver varcato oceani, di esser letto? Valentina, ti prego, con la tua poesia, dicci chi sei. Ma soprattutto, dicci chi siamo noi, oltre che ipocriti lettori, tuoi simili, tuoi fratelli. Smonto singolo lamento rituale del mio fragile senso. Indosso lo stesso abito quello nuovo non lo hai visto. Ai lati della mia allucinazione. Vagito di silenzio stordisce cute. La stanza colpita per l'intera superficie. Disarmante il senso d'impotenza di fronte agli scompensi uno come tanti in mezzo alla sommossa. __ Dimenticavo la provenienza un fiato sospeso e poi riconobbi gli occhi lungo la siepe verde. Apparenza svelata un intendere che cuoceva Terra. Il busto d'uomo dritto, affiancato alla gola. La dimenticanza abbandona a ridosso del buio del