Cinque inediti di Davide Zizza
Sul divano, la mano aggrappata
al bracciolo prima di abbandonarmi al sonno…
ripenso anni fa un articolo su Penna,
«il poeta che chiacchierava con gli animali e gli dei»
si aggrappò alla testata del letto
come ultimo attaccamento alla vita.
«Dormire, forse sognare».
Le corrispondenze fanno ricordare.
Le trovi nei gesti. Lasciano il segno.
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Ermeneutica
L’effimera e instabile sostanza
nascosta negli oggetti, un filo che
scende, il taglio obliquo
di uno sguardo verso l’orizzonte –
La fonderia di queste promesse
perse, che è la vita, il riverbero
di incerte speranze, che è il tempo;
ogni cosa ribolle incosciente
e ripiega sull’infallibile dolore –
Interpretiamo noi stessi
su una continua rilettura
interiore e tuttavia inutile.
È una scuola di pazienza la fallibilità.
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L’altro
Smarrisco su ogni rigo un’esperienza
ed io non so più dove andare.
Perdersi è ritrovarsi – dicono –
è una lezione molto antica,
ma ahimè non sempre s’impara
la scuola del cammino
(deserti di labbra e di voce,
mani in cerca di un volto)
verso l’altro pensato,
spezzato sull’orlo del dire.
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Crepuscolo
a Pico Tamburini
si riverbera vermiglio
sui tetti sulle strade sul mare
fino a contenere
case cortili anime
osservare è un verbo interiore
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Teshuvà
Hai scritto sul calendario:
– «un anno si consuma in un’ora,
un rapido battito di ciglia;
un quaderno si apre e si chiude
sotto note azzurre:
l’uomo è un archivio
di cadute, passi, tracce di sé
sulla collina
che si ricompongono
in un segno» –
per ricordare
l’esercizio dello spirito,
la pratica del perdonarsi,
correggere il male con l’amore,
l’allenamento sofferto
che tu chiamavi ritorno.
(nel giorno di
sant’Ignazio di Loyola)
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Davide Zizza (Crotone, 1976), è dottore in Lingue e Letterature Straniere. Ha stampato privatamente la plaquette Mediterraneo (2000). In seguito sono state pubblicate tre sue raccolte di poesie; Dipinti & Introspettive (2011), Ruah (2016) e Piccolo taccuino occasionale (2020). Ha pubblicato il breve saggio La lettura e la scrittura come etiche dell’ascolto, presente nel volume antologico Ascolto per scrivere (2014). Legge, ma non solo, la poesia inglese, che traduce, zanzottianamente, per amore.
Suoi mentori sono Borges, Mandel'štam, Jabès e Eliot.
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