Due poeti allo specchio (Marina Baldoni e Sergio Daniele Donati)
quanto facciamo per scansarci
dagli stupidi accidenti quotidiani
(sorrido)
quando invece il desiderio
è sempre lì, d'inciampare
cadere chiudere gli occhi e
non trovarsi più
(è forse la scompostezza del volo,
è l'orribile smorfia di fronte
all'inatteso,
la sconcezza di ciò che della carne
resta mentre si disincarna,
il nostro più grande pudore?)
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una possibilità di fuga
all'inciampo - all'incisione
su sabbia d'un detto di vento -
s'è sempre levata alta
una voce roca
che urlava alla blasfemia
d'ogni mia vana speranza
in un mondo decoroso
per sé stesso.
Mi diceva quella voce
- dal timbro scuro di cembalo -
ch'ogni caduta è la via che permette
a un giullare della parola
di ritrovare il silenzio del cavaliere
prima che sguaini
un pesante spadone
a spezzettare lemmi.
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Ha pubblicato per Ensemble edizioni la silloge Il canto della Moabita (2021). Ha pubblicato per Mimesis edizioni (Collana dei Taccuini del Silenzio) il libro: "E mi coprii i volti al soffio del Silenzio" (2018).
Fondatore caporedattore e curatore della pagina Le Parole di Fedro, ivi propone alcuni dei suoi percorsi nel linguaggio poetico e narrativo.
Altre poesie sono state pubblicate più volte sul litblog Poetarum Silva
Studioso di meditazione ebraica ed estremo orientale, insegna cultura e meditazione ebraica in associazioni e scuole di formazione e tiene seminari sul valore simbolico dell'alfabeto ebraico.
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