Estratto dalla silloge "L’'ultimo ermetico" di Simone Magli (Puntoacapo Editrice, 2021) con nota di Lettura di Sergio Daniele Donati

Siamo davvero lieti di poter pubblicare un estratto dalla silloge di Simone Magli "L'ultimo ermetico" (Puntacapo editrice, 2021)
Raccolta davvero interessante e originale nel panorama poetico contemporaneo, nel leggere questi versi sembra di ritornare ad una ben precisa tradizione poetica in cui la parola si fa veicolo principalmente di un silenzio capace di comunicare contenuti. 

Quella di Magli è una scrittura che contiene un duplice paradosso creativo molto fecondo.
Da un lato ci riporta alla sorgente silenziosa di ogni dire, ossimoro questo che nessun poeta che aspiri a una scrittura alta può ignorare, e dall'altro sembra ricordarci, così facendo, che la parola non è solo contenuto: anzi una delle su funzioni primarie è quella di sapersi rendere contenitore dei messaggi del Silenzio.

Chi vi scrive non saprebbe dire se questo sia ermetismo nel senso che comunemente si dà di "adesione a una precisa e storicizzata corrente poetica". 
Certo è che il poeta attinge copiosamente a una scrittura sapienziale, oserei dire quasi filosofica, pur senza rinunciare alla nota personale, e quotidiana. 
In Magli sembra di poter cogliere lo stesso riverbero che abbaglia gli occhi di chi legge una certa poesia medievale.
Certo non sul piano del linguaggio, ma su quello della spinta etica, mai detta ma onnipresente negli spazi vuoti tra le parole del poeta: questa è una scrittura che attinge molto all'Antico.

Anzi, oso dire che questa è una scrittura che sa impregnarsi di un altro paradosso creativo molto importante: il poeta sa rinnovare il messaggio dell'Antico, sia nelle sue forme che nei suoi contenuti.
E in questo, certo, Hermes è molto presente.
E se per ermetismo intendiamo il richiamarsi al messaggio silenzioso di quella divinità, certo questa è una silloge ermetica. 
Di sicuro una raccolta che non può mancare nelle nostre case e della quale si dovrebbe gustare qualche riga ogni giorno, come una volta si faceva con le scritture non da divorare, ma da lasciar vivere dentro di noi, perché ci trasformino.

PER LA REDAZIONE DE 
LE PAROLE DI FEDRO
IL CAPOREDATTORE: SERGIO DANIELE DONATI
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ESTRATTO DALLA SILLOGE

Parole mute
toccano silenzi fermi
incidendo attimi agonizzanti
nell’eterno tremore
che è la mia vita.
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Vigliacca la vita
che mi tortura da dentro
in questa notte di metallo
tra le luci della sera
una panchina
e un marciapiede sgombro.
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Stasera non c’è vento
che adotti il mio aquilone.
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S'è fatto grave
il mio silenzio.
Non trovo il modo
di acciuffare la vita.
Lo sguardo si perde
nel liquido dei giorni
Per quale fuoco
bisogna che io bruci?
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Il mare conosce le mie turbe
Quanto spreco di sabbia dorata
Nel cuore ho una specie d’abisso.
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Simone Magli nasce a Pistoia nel 1984. Poeta, intellettuale, scrittore di aforismi, articoli, haiku e microracconti.
Pubblicazioni letterarie: La solitudine di certi voli (2012); L’ultimo ermetico (2021); Imparando (2021). Suoi testi vengono tradotti e pubblicati su riviste letterarie straniere. Ha ricevuto svariati premi a concorsi letterari. Collabora con Euterpe, rivista di poesia e critica letteraria. Giudice in due concorsi letterari.
L’altra attività che porta avanti è la fotografia artistica. Ha esposto in varie mostre collettive e personali nella sua città ed è arrivato sul podio a due concorsi internazionali di fotografia. Sue foto (singole o progetti) vengono pubblicati su riviste letterarie straniere. Collabora con notiziari locali, prestando sue foto per articoli o scrivendo articoli riguardanti la cultura e il territorio.
Collabora infine con Solo Tablet, il progetto culturale (virale su Linkedin) del Professor Carlo Mazzucchelli, scrivendo articoli di tecno-consapevolezza, all'interno del proprio blog "Tecnoriflessioni".

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