(Redazione) - Dissolvenze - 16 - Stelle di polvere
di Arianna Bonino
Di
tutte le ignominie della guerra,
la
più grande è il fatto che quell’unica invenzione
che ha portato l’umanità più vicina alle stelle
è servita soltanto a dar prova
della sua bassezza anche nei cieli,
quasi che in terra non vi fosse spazio abbastanza.
( Karl Kraus, “Gli ultimi giorni
dell’umanità” )
Quella
notte Hélène, immobile, dormiva, senza sapere nulla.
Dormiva il
sonno dei suoi sei anni e sognava, senza sapere di sognare.
Suo
padre non la svegliò: ma la guardò come non aveva mai fatto prima e
come non avrebbe fatto mai più.
Il sonno è una morte
momentanea. E suo padre la voleva così: come morta. Hélène dormiva
come in un’inconsapevole tanatosi.
E
poi lui cominciò a lavorare. Tutta una notte e un intero giorno.
Era
il 27 Aprile 1937, una notte silenziosa e limpida, così diversa e
lontana da quella appena passata.
La
bambina dormiva, modella ignara, e il padre la ritraeva, scolpendola
in forma bianca.
Una Hélène di gesso.
Le
mani lavoravano furiosamente, i tendini al limite dello strappo, gli
occhi consumati nelle ore di polvere e pianto.
Tutta
una notte e un intero giorno.
Una
bella bambina, Hélène. Quella notte più bella ancora.
Il
padre la fece di gesso, la fece di gesso in una forma nuova: diede
alla bambina il volto di una città e la ribattezzò in punto di
sonno, in punto di morte, la ribattezzò dandole un nuovo nome: il
nome di un dolore, di un buio infinito, fulgido, bianco, un nome dal
suono di esplosioni, boati, calce, crolli, voci, pianti, preghiere:
nel nome di Guernica.
Suo
padre si chiamava René Iché.
La
città di Guernica era morta la notte prima, il 26 Aprile, sotto le
bombe.
Guernica
è una scultura in gesso realizzata da René Iché nelle ore
successive al bombardamento del 26 Aprile 1937.
Iché
si rifiutò da subito e per decenni di esporre pubblicamente l’opera,
che rimase quindi a lungo custodita privatamente dalla famiglia
dell’autore.
L’opera è stata brevemente esposta al pubblico
nel 1997, in occasione della commemorazione del centenario della
nascita di Iché.
Da
allora la scultura non è stata mai più esposta.
Nel
2011 è stata donata al Musée Fabre, che ne ha preso in carico il
restauro.
Al massacro di Guernica contribuì la Regia
Aereonautica fascista.
L'Aviazione Legionaria dichiarò che
l'obiettivo del bombardamento era il ponte Rentería, ma che, a causa
del forte vento, le bombe caddero sulla città, facendo strage della
popolazione civile.
Magdalena. Inés, forse. Qualche Ana.
Anche
Helena. Una piccola Helena, tal quale la piccola Hélène.
Bambine
di gesso.
Bambine che dormono.
Commenti
Posta un commento