Tre inediti di Antonella Vairano
come fa a portare un odore
quando non c'è piùma sopra a tutto non chiedere di farlo sparireContinua a muoversi su rotaie
sbalzateunisce le due rive
senza volersi fermare
giorno e notte
passa per poi tornareimprovviso colpo di coda
di carrozze di un lungo tempotesein una partitura quasi sussurrata
in una benedizione che tu non puoi benedire
Ci sono voci
di cui tremano le cose
che parlano per ultime
ora o più tardiNelle retrovie
io non sono io, né posso avere casa.
______
Questa notte
e tutte le notti,
è la notte delle mie sorelle.
Le conosco tutte,
una per una
ogni verso scritto
il corpo cattivo
e il gran tramonto
Siamo figlie della notte,
siamo figlie della lupa
che ci fa paura
e non ci fa paura
e nel buio e nella notte
giriamo attente
occupandoci di
annusarla con l'ansia dei cani
alle catene
cercando casa.
Noi che viviamo sul filo del rasoio
dove l'amato fratello Boris
ha lasciato l'anima dormire
noi vi preghiamo...
lasciateci dove vi pare
oppure lasciateci dove siamo.
Il magnifico sole
e le comari stelle
hanno preso tanto tempo
E se ci siamo
vorrà dire che siamo.
Anche questa notte, nel silenzio
salveremo la madonna e gli atei
Noi cerchiamo la verità
nel mondo.
Noi che moriamo nella notte
e sappiamo ben dire dei giorni
anche stanotte
anche bendate,
incontriamo la regina
Lasciateci stare qui tra noi
abbiamo da parlare di cose essenziali.
Abbiamo fazzoletti tesi
annodati sotto il mento
e mani nodose sui grembiuli
sottilissimi
E se stanotte nessuna tra noi vorrà dire,
non darà dispiacere
ma solo l'antica abitudine di aspettare
e nel frattempo
noi tiriamo il giorno con la strana gioia
di malinconie
perché quando c'è troppa luce
i poeti non sanno
morire con la gente intorno.
Loro, di notte rinascono
ad ogni tramonto.
Con le braccia incrociate al petto
come solo i santi sanno parlare.
Da qui è solo alterità!
______
Dov'è che la tua anima riesce a pregare meglio?
Nel canto? All'inferno?
A me la guerra non fa più paura,
Capitano!
Dammi tutti i nomi di quelli che resistono.
Oramai sono un soldato scelto
seduttivo nelle parole
ironico e fetale.
Contai sette volte
tutte le vertebre
della sua spina dorsale
saltellando con le dita
fino a quando non gli entrai
di traverso
mangiando la costola
più lontana dal cuore.
Dimmi Capitano
quanti colletti inamidati
dovrò colpire ancora per rendere
alleanza all'amore?
______
NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Antonella Vairano nasce e vive a Conversano, città d'arte e di storia a pochi chilometri da Bari.
Appassionata dell'arte in tutti i suoi linguaggi, ha particolare inclinazione per la poesia.
Definisce la poesia, seduttiva di verità inappellabile, di cui il poeta tenta l'accessibilità e ne rimane allo stesso tempo profondamente turbato e grato.
Ha conseguito diversi riconoscimenti a Premi letterari nazionali e internazionali.
Coautrice in diverse antologie poetiche nazionali ed internazionali.
Le sue poesie sono presenti in diverse riviste letterarie e pubblicate su diversi quotidiani, su siti on line e blog.
Ha ricevuto importanti recensioni da parte di critici e poeti.
Sua ultima pubblicazione è la raccolta Il mondo s'è fatto male con prefazione di Maria Grazia Calandrone.
Gestisce il Circolo letterario Vento Adriatico con cui promuove e organizza eventi culturali.
Fondatrice del Blog Circolo letterario Vento Adriatico per divulgare la poesia, la narrativa, la traduzione.
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