Mater
Vorrei dirti: resta.
Ma tu vai.
E di quell'argine fragile
rimangono schegge
di sassi,
buchi di memoria.
Vorrei dirmi: resta.
Ma si staccano lembi
dalla mia pelle,
foglie dai rami.
Vorrei chiederti
- chiedermi: ami?
E volto il volto,
mai stato bambino,
che ora urla;
lo volto dal declino
che brucia le pupille.
Lo volto dal vuoto,
dal mio dirmi altro,
dal canto silvano
inventato la notte
per non sentire il Vero.
Lo volto e ascolto
la tua voce ormai
soffio tremulo
e ripetitivo.
Vorrei dirti altro,
ma altro non sono.
Il buco si allarga,
ci vorrei mettere
un suono,
ma so dove vai,
e vorrei dirti: resta.
Testo di Sergio Daniele Donati
Inedito 2023
Lacrime di commozione. Versi che prendono forte!!!
RispondiEliminaGrazie...grazie di cuore davvero.
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