Dialoghi poetici coi Maestri - 55- Erez Biton
tutti i colori vennero a bussare:
“Apri, apri”
dicevano alle mie pupille clementi,
e gareggiavano per rifrangersi
blu dentro il blu.
Il sole del crepuscolo mi scorse
suoi raggi come due trecce chiare
di bambine che conducono
una vacca con un vincastro.
Nella città di Lod
quando ero un bimbo di luce
le cime
mi sollecitavano:
“Sali, Sali”,
nell’abbraccio delle nostre vette.
Tutti gli steccati erano più bassi di me
basso
Quando ero un bimbo di luce
le distanze
mi assorbivano
nella rapidità
di un altro tempo.
(Erez Biton - Da Canti di cecità, Hakibbutz Hameuchad, 2013)
dimenticato da chi portava
l'onere di spiegarmi il mondo
e non vidi
- no, non vidi nulla -
finché un maestro
non mi chiuse le palpebre
e mi disse: "ora ascolta".
Fui bimbo di penombra,
e ancora adesso
la notte immagino
le danze dei colori
sulla retina di mio figlio
e mi manca la presa al polso
di un maestro tenace
che mi impedí la caduta
finché non fui pronto
a rotolare lontano.
(Sergio Daniele Donati - inedito 2023)
Bellissima!!
RispondiEliminaGrazie davvero di cuore
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