Inediti di Leo Luceri
È un vero piacere per noi poter ospitare degli inediti di Leo Luceri, vivace e profondo poeta capace di tracciare linee poetiche anche nell'antica lingua del Griko. Ringraziamo pertanto l'autore per averci concesso, tra gli inediti che qui pubblichiamo, anche una sua composizione in tale.lingua - con traduzione dello stesso poeta - e di averci permesso quindi di assaporare sonorità che affondano le loro radici direttamente nel Mito.
Per la redazione de Le Patole di Fedro
il caporedattore Sergio Daniele Donati
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è quella periferia
è quella periferia che ti porti addosso
che t’emargina la vita
ti disincanta perfino sotto i tigli
mentre guardi la statua di Humboldt
e pensi ai gelsi della tua terra
a quei frutti maturi mangiati ierlaltro
non è il tuo posto
ma quale lo è?
ogni volta che gli altri vivono
sono qui vuoi dire
mi vedete?
ho scelto i ricordi più dolci per voi
potrei parlarvi di una terra
che aveva il sapore dei fichi
o d’una lingua materna
che smemora all’ombra d’ulivi e carrubi
non era il tuo posto
ma quale lo è?
vi racconterei di donne colorate
in cima a vulcani innevati
d’un bimbo che trascina la mula
lungo un ruscello d’acqua sulfurea
sono qui volevi dire
abito piccole case con grandi finestre
abito una terra ai margini
e città nel cuore d’Europa
ma c’è il muro che non vedete
ch’io vedo
che mio malgrado stringo
lascito levantino
in una tasca nascosta nel petto
e t’accorgi che il muro è il tuo posto
tua la frontiera
che ti lega alla periferia di te stesso
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usavi virgole
usavi virgole
appese
per separare il non espresso
erano uncini
affondati nella carne
sopportati in cerca d’equilibrio
non sapevi far altro
gestivi i tuoi battiti
lenti
come puntini di sospensione
verso il vuoto
chiudevi cassetti
aprivi porte
su stanze inabitate
“desangelada está tu casa”
sussurava il tempo
un paragrafo
speravi il passaggio
due frasi da leggere in fretta
poi mare aperto resisti
lucidavi intanto le parole
preparavi i punti esclamativi
tutto ben riposto
in attesa
tra la biancheria da lavare
ho un’afasia del cuore
ho un’afasia del cuore
quando scendo nelle notti
in fondo al mare
cullato dal ballo delle alghe
cerco instabile scampo
poi striminzito ritorno
alle mie isole rauche
come fossero immobili giochi
con quel tempo di confine
che protegge da paure
solo tra i resti di Delos
dove vita non inizia non finisce
trovo lento uno scorrere
d’azzurro e d’ocra
a riaprirmi timido il canto
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pos ènna su po
pos ènna su po
ka mu pèsane ena chorìo mea
ecès emena?
ti sseri esù
apu ghetonìe me svimmene fonè?
pos kanni na mi’ torisi
utto frea sserò
pu vastò mes’ stin avlì
tis kardìa?
mu ispasti o cerò
to lettò nnema tos emerò
tìos ine utta ammatia aspra
utto frontili rappuluso?
epìrtane eccena eccena
utto ruscio
fse amilìa lafrì
to kui?
kai mera pleo makrèo
pleo makrèo
traduzione dal Griko
come dirti
come dirti
che mi è morta una città
dentro?
cosa ne sai tu
dei quartieri dalle voci spente?
come puoi non vedere
questo pozzo secco
che ho nel cortile
del cuore?
mi si è spezzato il tempo
il filo sottile dei giorni
di chi sono quegli occhi bianchi
quella fronte rugosa?
son partiti a uno a uno
questo fruscio
di sillabe leggere
lo senti?
ogni giorno più lontano
più lontano
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NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Leo Luceri, nato nel 1961 a Martano (comune del Salento appartenente alla minoranza di lingua grika), ha trascorso buona parte della sua vita lavorando e studiando all’estero.
Laureato in Lingue e Letterature Straniere, ha conseguito il dottorato di ricerca in Letteratura Comparata presso l’Universidad Autónoma di Madrid.
Ha svolto attività come lettore di italiano in diverse università straniere (Quito, Madrid, Bratislava) ed è stato docente di Lingua francese negli istituti di istruzione superiore in Italia.
Ha pubblicato il libro di poesie Catumerèa – versi multilingui a sud del sud (Musicaos Editore, 2022).
Scrive prevalentemente in lingua italiana, ma anche in griko e, occasionalmente, in spagnolo.
Bravo Leo, sono versi davvero toccanti. Mi spiace non essere rimasti in contatto
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