(Redazione) - Su "Dichiarazioni di guerra" di Jonathan Rizzo (edizioni Progetto Cultura, 2023) - nota di lettura con estratti dalla raccolta di Sergio Daniele Donati


Jonathan Rizzo è poeta elbano di nascita e parigino per elezione. Il dato, ricavabile da ogni sua biografia, potrebbe apparire poco rilevante ai fini di questa breve nota di lettura,
Invece a parer nostro, in un certo senso, né è il centro - o uno dei centri.
Esce per i tipi di edizioni Progetto Cultura, infatti, la sua raccolta Dichiarazioni di guerra, che è formata di undici componimenti nei quali il poeta letteralmente e molto esplicitamente dichiara aperto il conflitto con un certo mondo (ma anche modo) poetico, o di contorno alla poesia...e non solo.
Appare evidente che già la scelta del titolo ci trascina verso un modo  d'essere, forse prima ancora che di scrittura, che ha uno sguardo laterale e volto al passato. 
Infatti la Dichiarazione di guerra  - così come la sfida a duello - è atto che si richiama ad un passato ormai lontano. 
Gli attuali conflitti principiano infatti per fatti concludenti e senza dichiarazioni di intenti. 
La guerra ormai si fa, in altre parole, senza dichiararne l'intenzione. 
Tuttavia la parola che dichiara il suo intento e, pertanto, non lo lascia nel libero campo dell'interpretazione del lettore, se, in un certo senso, delimita il proprio perimetro semantico, dall'altro lo amplifica, perché contiene in sé lo stimolo a cercare nei suoi contorni un Altro, da quell'intento stesso separato. 
Dunque troviamo nella raccolta delle vere dichiarazioni di guerra, certo, ma mai atti brutali di scrittura, ché l'autore è ben cosciente del fatto che la parola veicola intensità espressiva anche senza prendere appiglio in un espressionismo inutile e fuorviante.

Quelle di Jonathan Rizzo sono dunque dichiarazioni di guerra che, benché esplicite e incapaci di dar adito a dubbi sui loro contenuti e significati, non decadono mai nella banalità e tengono alta la tensione linguistica affinché il lettore non perda l'intenzione a nostro avviso celata di questa raccolta: potersi rivolgere a certi mondi indicandone sì le idiosincrasie, ma, allo stesso tempo, con sguardo ironico, la fragilità intrinseca.

Jonathan Rizzo, si diceva sopra, ha uno sguardo al passato, almeno sicuramente per la scelta del genere letterario, ovvero quello dell'invettiva. 
E in questo la sua toscanità emerge patente e strappa un sorriso benevolo al lettore.
Non è intenzione di chi vi scrive fare citazioni, ma solo richiamarvi all'idea che, benché la divisione in generi del poetare abbia spesso poco senso, la dichiarazione di guerra - l'invettiva - é una pianta che ha una storia antica in poesia e ha in Toscana una delle più fertili terre di coltivazione.
La capacità poi di Rizzo di far uso di un invettiva che non tuona ma taglia - più stoccata di fioretto, che scoppio di archibugio -  è, a parer di chi vi scrive, figlia di una maestria unica e peculiare ed ha, anche sul piano etico (so bene che va poco di moda parlare di etica della poesia, ma tant'é) un senso profondo.
 
La parola del conflitto non è essa stessa il conflitto e deve contenere delle tempere particolari, capaci di lasciar intendere al lettore anche le nuances della parola, da un lato, e del conflitto stesso dall'altro. 
E in questo a chi vi scrive pare di cogliere una certa francesitudine (non francesismo leccato, per carità), un certo taglio ironico tipico del poetare d'oltralpe che evidentemente l'autore ha assorbito e trasformato coi minerali tipici della toscanità di cui prima si parlava. 

"Je vous défie en duel, Monsieur, et je vous accorde le choix de l’arme" pare dire il poeta a coloro cui si rivolge. 
"Vi sfido a duello, signore, e vi concedo la scelta dell'arma" - un dire che apre la danza della guerra, del conflitto, ma la mette dentro il perimetro signorile di una regola; così come Jonathan Rizzo mette le sue invettive dentro il perimetro di un'ironia latente sempre molto presente (mi si passi l'ossimoro)

Concludo questa breve nota in modo inusuale per Le parole di Fedro
Non volendo rovinarvi la lettura, lascerò qui sotto uno stralcio di pochi versi di ciascuna di esse, a sostegno di ciò che sopra ho voluto dire, senza nemmeno citare il titolo della poesia. 
A voi il piacere di gustare questa raccolta, sicuramente una della più originali negli ultimi periodi apparse. 

Per la Redazione de Le Parole di Fedro
Il caporedattore - Sergio Daniele Donati

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ESTRATTI
(...)
La carta del Caffè letterario universitario
si stava rivelando un flop velleitario
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Desideri e lividi non ne ho più
tutto è perdonato
facile quando si ha a che fare con un uomo malato
(...)
(...)
Ed io sono fortunato ad essere amico tuo
ed ancora
non come loro.
(...) 
(...)
Le stelle amore e luce, morte
miliardi di lampi arsi e persi
come la bellezza
per sempre
(...)
(...)
Gino Paoli si sparò alla testa
per disperazione ed amore di Ornella Vanoni
(...)
(...)
Banalità breve
da 4soldi
sul quotidiano.
Lavatrice!
(...)
(...)
Secondi dai secondi mondati,
inchiostro antipatico
dei contratti firmati,
carta straccia da cattedratico stitico
(...)
(...)
Viene a morire il poeta.
(...)
(...)
Ahi Rousseau
ci siamo puliti il culo
con il tuo amore
(...)

(...)
Rose sparse morte sul Mediterraneo.
Rimangono le spine
a cui i cadaveri non possono appoggiarsi
(...)
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NOTE BIOGRAFICHE

Jonathan Rizzo (Fiseole, 1981), di radici elbane, ha all’attivo studi storici. Ha pubblicato “L’illusione parigina” (Porto Seguro, 2016), “Eternamente Errando Errando” (LaSignoria, 2017), “La Giovinezza e altre rose sfiorite. Ritratto del poeta che fu” (Ensemble, 2018), “Le scarpe del Flâneur” (Ensemble, 2020), "Dichiarazioni di guerra" (edizioni Progetto Cultura, 2023). È apparso in varie antologie poetiche. Gode di esperienza di regia e speaker radiofonico per la trasmissione “Al bar della poesia” in onda sulla web radio Garage radio nel 2020 e ha curato il programma di arte e cultura alternativa “JHONNYSBAR altre forme d’arte” sulla web tv del portale STYLISE.IT; è performer, collaboratore e curatore per la programmazione culturale di diversi caffè letterari in Toscana e organizza happening artistici e reading poetici in tutta Italia e in Francia.



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