Cinque inediti di Antonio Laneve
Regole d'ingaggio
Di fronte a me finalmente
l'incertezza, mille ipotesi
pronte a schiudere varchi
obbedienti a regole
dove coscienza disciplina.
L'attimo in cui ho spento
la mansuetudine del vile
rende irrisorio l'orgasmo
di necessario perpetrare
l'ossessione del dialogo.
Ora non occorre più
implodere in soliloqui
ma dettare nuovi accordi
al mestiere delle parole
come fanno i silenti.
Di fronte a me finalmente
l'incertezza, mille ipotesi
pronte a schiudere varchi
obbedienti a regole
dove coscienza disciplina.
L'attimo in cui ho spento
la mansuetudine del vile
rende irrisorio l'orgasmo
di necessario perpetrare
l'ossessione del dialogo.
Ora non occorre più
implodere in soliloqui
ma dettare nuovi accordi
al mestiere delle parole
come fanno i silenti.
Il mare a domicilio
Tuona alla porta
desiderio di vastità
oltre le onde del consueto.
L'abbraccio attende
pause, dove appoggiare
momentanea quiete.
Salsedine e follia
in settanta metri quadri
strappati alla risacca.
A parlar male...
Era un locale qualunque,
lo è ancora probabilmente
e continua a parlar male
della sua fauna intenta
a grattare sconfitte sui tavoli
o fumare giorni annacquati
in una birra mediocre.
Pulsa sul grande schermo
la cifra del jackpot, brutale
come un ghigno ferino;
prendo un caffè macchiato
dando le spalle al vuoto
che nemmeno la tolleranza
riesce a colmare
Profanazioni
Lo sa questo lago di ceneri
dove cadono i desideri
quando le piaghe urlano
e i giuramenti si separano?
Danzano dentro ai cimiteri
i miserabili dell'occidente
gonfi di denaro e paradisi.
Gratitudine di mummie
condivide un nuovo genocidio.
Lo sa questo logo di sangue?
La somma tra qui e ora
Il cammino in superficie
è sempre stato casuale
eppure ricco di angoli
che nascondevano l'ignoranza
da cui provenivo. Poi
il succedere dell'incanto
sommava i vecchi testi
con parole nuove, come
se l'impegno del suolo
fosse trovare corsie libere
per i miei orizzonti.
Ho scritto in presenza
di un secondo sperato
al cospetto del presente,
posso dirmi fortunato
quando non appare banale
anche una frase già usata
nel tempo del poeta.
___NOTE BIOBIBLIOGRAFICHEAntonio Laneve nasce artisticamente come fotografo, soprattutto di paesaggi e immagini “astratte”. Solo in un secondo momento è nato l'amore per la poesia; le prime liriche risalgono alla fine degli anni '90, culminati con la pubblicazione di due raccolte: “La rivincita delle nuvole” e “Alter ego” (Ed. Marna). Rimane inattivo per un lungo periodo, dopodiché riprende a scrivere e pubblica la raccolta di racconti brevi: “L'iper lì – viaggio surreale dentro a un centro commerciale”, raccontando con ironia la sua esperienza lavorativa tra le merci di un Ipermercato. Diverse poesie hanno trovato spazio su varie antologie. Pubblica la raccolta “Convergenze” a gennaio 2018 edito da Centro Tipografico Livornese, libro scritto a quattro mani con Barbara Rabita, poi è la volta di “Calembourgh”, altra raccolta di poesie edita da Centro Tipografico Livornese, novembre 2019. A gennaio 2022 esce la sua nuova silloge “Lezione frontale” edito da La Vita Felice.
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