Poesie di Antonella Lucrezia Puddu
Salvami
Dimmi 'salvami'
ed io ti salverò
Leccherò il dolore
ingoiandolo
Tremerò al passaggio
potente
di carezze senza causa
Chinerò il capo
al cospetto della tua benedizione
Prima di sera
il fuoco tiepido della nostalgia
tornerà vivo
al salire
lento
del tuo corpo
sul mio.
Dimmi 'salvami'
ed io ti salverò
Leccherò il dolore
ingoiandolo
Tremerò al passaggio
potente
di carezze senza causa
Chinerò il capo
al cospetto della tua benedizione
Prima di sera
il fuoco tiepido della nostalgia
tornerà vivo
al salire
lento
del tuo corpo
sul mio.
Fenice
Assioma confuso
senza pudore
Amore
Si ritrovarono
senza ragione
A ridosso l'uno dell'altra
Corpi ribelli
guerrieri di pelle
carne senz'ossa
lasciate a bruciare
per poter ritornare.
Profumi d'umore
caduti a sudare
in pozzi di vita goduta
acqua implorata
che continua
a mancare,
a grondare,
inferni di eco
di giorni proibiti
d'incontro
voluti a respiro
venuti ad andare.
E dopo aver fatto l'amore
per ore ed ore
senza peccato
tra cenere e fiato
bendati
sull'orlo di prato
infuocato
dalla torrida onda,
risorsero insieme
dall'unico seme.
Train
Svuotando
nel viaggio
il mio più intimo Intero,
nell'abisso increspato di carta regalo,
spero
un dono, un gelato.
Cerco,
nel silenzio colato di pensieri viandanti,
un fiato.
Nella bocca delusa,
l'aborto di fumo dalla mia sigaretta
chiede l'ingoio o lo sputo,
la chiusa poetica della fine del rito.
Se muoio,
ritorno
ma senza peccato.
Il pozzo
Non che fossero passati anni,
trascorsi mesi e giorni.
Non che il tempo fosse andato,
senza una possibilità di scelta.
Silenziosa violenza
la tua assenza.
Tempo al tempo, ieri,
e a tutti i costi,
mi presentasti la tua essenza,
potente e sola
arida ed illusa,
in fondo ad un pozzo
asciutto
sospeso nel tuo universo
geometrico e prigioniero.
Ne valicai il confine
assaporai l'acredine inferiore
bagnata nell'aroma artificiale
del tuo guscio.
Ne fuggì a fatica
dalla botola di servizio.
Tu,
che come taluni cacciatori,
si innamorano delle prede
e le vestono a festa
e le accarezzano,
prima di mangiarle.
Io,
unica
tua
fonte.
Si è tagliata la gola.
Un fiume di parole a pezzi,
morse, ingoiate, parti digerite.
Tutte rosse
in composizione diversa
dalla putrescenza di un vomito fulmineo.
Più ordinate.
Si è tagliata la gola.
Senza forze
per vomitare.
Solo mordere, ingoiare, soffocare.
Quel sibilo,
il dolore
l'ha sempre amata,
assordata
senza mollare.
Avido non smette
di perforare l'occipitale.
L'uomo delle spade
preferisce il sangue al mosto.
Le dà un coltello ed un secondo.
Un taglio netto e tuttapposto.
Fottuta paura
di girare l'angolo incartato
e vivere lo zero assoluto,
in confusione di somme e quadrati
senza radice.
Voglio toccarti.
Svegliarmi coi piedi sul collo,
nell'orlo sversato
nel senso di colpa
di voler stare sempre lì
a cercarle le ali,
uguali,
per non scivolare nel fumo bruciato da frasche d'ulivo, lunari.
Odore sacro d'incenso appannato di sale,
incantato dal sole
nei cerchi di campagna.
Voglio spezzarti
come pane caldo
ed annusarti
come lupa in calore
prima di mangiarti a sorsi.
Nè giorno nuovo,
né viaggio nel tuffo nudo dell'ombra d'estate.
Noi, sacro di
tavole senza una firma.
Voglio scontarti nella mia pena.
Prenderti a cura del mio essere cagna fedele.
E dire...
Anelarti il godere la scossa,
il soffrire la fame.
E fare...
Arricciare la bocca
tirando i fili del cuore,
aguzzare la faccia
quando mi dimentichi
'fuori' la porta.
Senza pretesa.
Voglio goderti.
Voglio soffrirti.
Voglio nutrirti.
Per morire c'è sempre tempo.
____
NOTE
BIOBIBLIOGRAFICHE
Antonella
Lucrezia Puddu: madre pugliese, padre sardo. Nonostante la maturità
classica, si laurea in Scienze forestali con il massimo dei voti,
specializzandosi in progettazione e tutela del Paesaggio, vive a
lungo nella capitale dove lavora nella ricerca botanica, per poi
ritornare nella terra d’origine dove attualmente insegna. Da sempre
mostra vocazione poetica; già in terza elementare, si distingue
vincendo un premio letterario grazie a versi ispirati alla
"solidarietà umana".
Eclettica
la sua dimensione creativa, studia pianoforte, chitarra folk, segue
corsi di danze popolari, ma soprattutto è ideatrice di Fabulanova In
Versus, progetto poetico del Gruppo Fabulanova (associazione
culturale molfettese), presidio di Poesia. Il suo scopo è
diffonderLa, implementandone incontri di ‘inedito’, organizzando
eventi poetici in veste di direttore artistico, autrice e lettrice,
presentazione di libri. Gestisce flashmob ed open day poetici,
amministra una gruppo Facebook sulla poesia “Fabulanova In Versus”,
organizza laboratori di comunicazione espressiva. E’ ospite di
numerosi readings poetici, come autrice e lettrice, frequenta il
corso ‘Atelier di poesia’ Masterclass di scrittura -Libri nel
Borgo antico- Bisceglie, tenuto da Davide Rondoni, frequenta il
laboratorio ‘L’attore pensante’ di recitazione e scrittura
scenica tenuto da Francesco Carofiglio. Collabora con testate
giornalistiche locali per rubriche sulla poesia; vince il concorso
dedicato a ‘Stella Poli’ - Molfetta, con la poesia: l'Essenza.
Pubblica nella raccolta dal titolo ‘Diversinversi.
D’autunno come le foglie’,
collana di poesia e narrativa Poesis,
Edizioni
La Matrice.
Attualmente
sperimenta poesia in video, nella convinzione che l’immagine ha
assunto un ruolo fondamentale nell’espressione artistica. La sua
poesia è essenziale, ermetica; la sua ricerca tende alla parola
‘pura’ che possa vivere per se stessa, alla rottura degli schemi.
Il suo lirismo raffinato, teso, caratterizzato da una cifra
stilistica personale che richiede meditazione.
Antonella, donna di un altro pianeta
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