Poesie Inedite di Melania Valenti


Che cosa scrivere di te,
Sicilia mia,
che di mandorli fioriti
l’Olimpo degli dèi ricolmo è ormai
o dello Ionio con barche stanche e vuote reti
ingabbiano memorie i versi antichi.

Che poter dire
del manto che lapilli svettano al cielo
o delle isole con Eolo imparentate
senza ri-dire o ricordar poemi andati.

Che poter scrivere di te, Sicilia mia,
che ti rinnegano i figli tuoi piangendo il cuore.

Soltanto un groppo mi sale in gola quando respiro
della tua zagara il suo biancore e il gelsomino.
____

Io prego per te
lontano essere di pelle e sogni
poeta senza limite
nel limite del non concesso.

Prego respiro sulla tua mano calda
di senso colmo a ritrovare il varco
-non profanate mai Scilla e Cariddi!-
di avermi ultimo e immacolato cuore.

Come miracolo nell'onda fonda,
come Vulcano nel miraggio dell'altra sponda
come promessa sposa di un tempo andato
che al tempo nostro rimase ignoto,
prego per te.
____

Fatevi avanti.
Schiantatemi al muro,
fate a brandelli questa carne infiammata.
Le ossa che iniziano il loro declino
spezzatele e datele
in pasto a quei cani.
Strappate pian piano ogni ciglio rimasto,
le lacrime sono già state disperse.
Brulli deserti, adesso i miei occhi
cadute le pieghe di pelle e allegria
capelli che biondi lucevano aurore
rasateli e fatene trecce sottili.
Da mettere in capo a bambole nuove
posticci trastulli di bimbe rinate.
____

Saffo

Cosa importa alle future genti
la vera genesi di ogni mio sentire

Cosa importa sapere
del mio profondo amore
il sesso,
se ciò che resta
adesso
è la più pura delle
parole dette.

Poesia
è senza Nome,
generatrice e figlia
d'ogni più vero afflato.

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NOTIZIE BIOBIBLIOGRAFICHE

Melania Valenti è nata a Catania, dove risiede.
Laureata in Lingue e letterature straniere moderne e docente di Spagnolo, dopo essersi occupata di revisioni testi e traduzioni per il Tribunale di Catania, consegue la Specializzazione per l’insegnamento del Sostegno ad alunni con difficoltà, professione che svolge tuttora, offrendo al contempo la sua collaborazione come insegnante ad associazioni di volontariato.
Dal 2015 al 2020 è responsabile dell'Associazione L'Orto in …città, per stimolare la lotta contro l’inquinamento negli alimenti e stimolare le piccole realtà del territorio proponendo alternative di consumo sostenibile, conducendo con altri volontari l'omonimo Gruppo di Acquisto Solidale.
Collabora con riviste di cultura, riviste on line e blog di cultura, poesia, scrittura, arte, informazione. Sue liriche sono presenti nell’Antologia poetica Parole in fuga e nel volume Il Federiciano, entrambi della Aletti Ed, nell’Antologia Emozioni in bianco e nero, storie di carta 2010, Ed. Del Poggio, e in diverse piattaforme dedicate alla scrittura poetica.
La Rayuela Ed., a cura di Milton Fernàndez, ha pubblicato una sua lirica per il volume La poesia nei giorni della paura, raccolta poetica di voci internazionali unite dalla comune esigenza di resistere proponendo la poesia come antidoto al periodo oscuro della pandemia.
Ha collaborato alla realizzazione dell’Antologia Io resto a casa, a cura del prof. Salvatore Belluardo.
Un suo racconto breve, Linosa: turriache, capperi e lenticchie, è stato pubblicato dalla rivista di Arte e Letteratura Graphie, Il Vicolo ed.
Attualmente una sua raccolta poetica è in fase di pubblicazione e ha in cantiere altri progetti a breve scadenza.
Dal 2019 ha ideato e dato vita a un progetto che porta avanti con passione, Appunti diVersi, che esprime una personale concezione di scrittura poetica, spontanea e senza mediazioni esterne, unita all’esigenza di tornare a riappropriarsi del tempo da concedere alla lentezza. Da qui, l’amore per l’artigianato, che si esprime in manufatti unici, realizzati artigianalmente e confezionati a mano da Assunta Migliaccio, l’amica che ha coinvolto nel progetto e che si occupa anche delle illustrazioni. La collana Appunti diVersi consta ad oggi di 9 pubblicazioni, diverse per contenuto e aspetto.
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