Dialoghi poetici coi Maestri - 56 - Paolo Conte
C’era tra noi un gioco d’azzardo
Ma niente ormai nel lungo sguardo
Spiega qualcosa
Forse soltanto
Certe parole sembrano pianto
Sono salate, sanno di mare
Chissà, tra noi, si trattava d’amore
Ma non parlo di te, io parlo d’altro
Il gioco era mio, lucido e scaltro
Io parlo di me, di me che ho goduto
Di me che ho amato
E che ho perduto
E trovo niente da dire o da fare
Però tra noi si trattava d’amore
C’era tra noi un gioco d’azzardo
Gioco di vita, duro e bugiardo
Perché volersi e desiderarsi
Facendo finta di essersi persi
Adesso è tardi e dico soltanto
Che si trattava d’amore e non sai quanto
Paolo Conte - testo della canzone Gioco d'azzardoIo non so giocare
al gioco dell'amore;
so essere dado
o forse panno, verde
come la sua bile
quando dissi amore.
Disse: è presto,
come puoi dirlo?
Abbassai lo sguardo;
il dado era tratto
sul suo sguardo vitreo
e sulle cinque lettere
che mi tornavano in gola
come riflusso.
Scusa, Paolo,
se ti rubo il verso,
ma adesso è tardi
e dico soltanto
che si trattava del mio amore
e non saprà mai quanto.
Sergio Daniele Donati - in risposta a una meravigliosa canzone
(la trovate nel video sotto)
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