Cinque inediti a quattro mani - di Barbara Rabita e Antonio Laneve
Quanti sbattimenti
sotto il sole di giugno
tra vestiti svolazzanti
di signore in calore e
zanzare come anaconde.
L'uomo in camicia bianca
è galante, versa il vino a tutte,
il vezzo di una fossetta
lo rende interessante.
Si può fumare all'aria aperta,
la donna si fa vento col vestito,
scopre le cosce, spera
in un approccio veloce.
Soffocano tutti più o meno
per il rigido protocollo
e il sudore che cola alle tempie
evapora in un raglio d'asino!
sotto il sole di giugno
tra vestiti svolazzanti
di signore in calore e
zanzare come anaconde.
L'uomo in camicia bianca
è galante, versa il vino a tutte,
il vezzo di una fossetta
lo rende interessante.
Si può fumare all'aria aperta,
la donna si fa vento col vestito,
scopre le cosce, spera
in un approccio veloce.
Soffocano tutti più o meno
per il rigido protocollo
e il sudore che cola alle tempie
evapora in un raglio d'asino!
Barbara Rabita e Antonio Laneve
Prenditi il mio sangue
Tu mi hai dato
onore e bellezza
nella fragilità, cosa
potevano pensare gli altri
quando giocavamo al ribasso
con le nostre anime
facendo i giullari in compagnia
per essere accettati, benvoluti
mentre cercavamo la nota acuta
per frantumare le vostre menti
di gesso, le occhiate di circostanza,
i sorrisi di plastica, le minigonne
e i tacchi del sabato sera.
E le risate goffe dopo una
battuta non richiesta, l'ennesima
che lasciava col fiato stanco,
gli occhi spenti e le mani
sudate d'imbarazzo.
Abbiamo imparato a tacere,
a essere paghi della solitudine
e lasciarvi senza bersaglio.
Barbara Rabita e Antonio Laneve
Portatori insani di civiltà
affondano le fauci nel fango,
sperano di trovare pepite
che risolvano le loro tasche vuote.
I più si danno all'edilizia
acrobatica, a una ristrutturazione
degli organi interni, microbiota
come il giardino dell'eden,
passeggiate salutari
e sorrisi da contrasto.
La primavera giunge stanca
a prenotare un biglietto
per lo spettacolo all'aperto,
la lunga coda dei weekend
riempie tutti gli spazi
prima che un tramonto dentato
divori il territorio.
affondano le fauci nel fango,
sperano di trovare pepite
che risolvano le loro tasche vuote.
I più si danno all'edilizia
acrobatica, a una ristrutturazione
degli organi interni, microbiota
come il giardino dell'eden,
passeggiate salutari
e sorrisi da contrasto.
La primavera giunge stanca
a prenotare un biglietto
per lo spettacolo all'aperto,
la lunga coda dei weekend
riempie tutti gli spazi
prima che un tramonto dentato
divori il territorio.
Barbara Rabita e Antonio Laneve
Procreazione
Affranchiamoci dai legami genitali.
Guardo lenti d'occhiali in controluce
e vedo che hanno più strati,
così il pensiero.
Parlano tutti di montatura e
ignorano le materie prime
dove il campo visivo sedimenta
e la vista laterale sfuma.
Il focus sulla bocca dell'utero
è uno sguardo sull'inferno,
trova tu una via d'uscita.
Barbara Rabita e Antonio Laneve
Il delta del lago
si stringe in un punto preciso
alla confluenza del gusto
dove la goccia di vino
incontra il calore scuro
nella tazzina di vetro.
Ferme sono le dita
mentre afferro la curva
estrema del sapore
e con la vista
sul ramo di Como
chiedo al barista: "quant'è?"
si stringe in un punto preciso
alla confluenza del gusto
dove la goccia di vino
incontra il calore scuro
nella tazzina di vetro.
Ferme sono le dita
mentre afferro la curva
estrema del sapore
e con la vista
sul ramo di Como
chiedo al barista: "quant'è?"
Barbara Rabita e Antonio Laneve
_______
[N.D.R.]
I cinque inediti che siamo lieti di pubblicare sono stati scritti a quattro mani da Barbara Rabita e Antonio Laneve e faranno a breve parte di una raccolta poetica d'imminente pubblicazione con Puntacapo Editrice
Grazie, grazie, grazie. Barbara e Antonio
RispondiEliminaGrazie davvero a voi per il dono che ci avete fatto
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