Dialoghi poetici coi Maestri - 62 - Michalis Ganàs
Αὐτό τό ποίημα δέν σ᾽ ἀγαπάει
γιατί σέ θέλει ἐκεῖνος πού τό γράφει.
Αὐτό τό ποίημα συστρέφεται σαν λαβωμένο ἑρπετό στρέφεται ἐναντίον σου – φυλάξου.
Ξέρει καλά πώς ἄν κερδίσεις θα χάσει αὐτό τό σκλάβο πού τό γράφει
μαζί μέ τ' ἀποδημητικά του χέρια
xι ἀνάπηρο θα μείνει.
Αὐτό τό ποίημα – φυλάξου
μοῦ ξέφυγε κι ἀδέσποτο γυρίζει –
θέλει να σε σκοτώσει. Γιατί ξέρει
πώς μόνον ἔτσι θά ἔχει ἀπογόνους
xαί xαλά στερνά xι ἄσπρες σελίδες
νά τίς βόσκει μαῦρο χέρι - τό χέρι μου -
xαθώς θα συνεχίζω αὐτό τό ποίημα
πού τότε θα σε προσxυνάει.
Michalis Ganàs
da "La Grecia, sai..." (Donzelli ed., 2004) - Traduzione in italiano tratta dallo stesso testo.
Questa poesia si attorciglia come serpe ferita ti si rivolta contro - stai attento.
Sa bene che se vinci
perderà questo schiavo che la scrive e le braccia che migrano
e resterà mutilata.
Questa poesia - stai attento
mi è sfuggita e vaga randagia - vuole ucciderti. Perché sa che solo così avrà discendenti una buona fine e pagine bianche che una mano nera - la mia - farà pascolare mentre continuo questa poesia che davanti a te infine si prosterna.
Traduzione di Paola Maria Minucci
שירה לא אוהבת
דבר מלבד מה שחוזר
למערת הדממה
שם נולד חלום
חדש וחסר קול.
אם השיר הזה הורג אותי
זה רק בגלל
שבשתיקת המילה
הייתי רוצה למות,
או לפחות להסתיר
Poesia non ama nulla
se non ciò che torna
alla grotta del silenzio
È là che nasce un sogno
nuovo e senza suono
Se questa poesia mi uccide
è solo perché
è nel silenzio della parola
che io desidererei morire
o almeno celarmi.
Testo inedito (2023) e traduzione dall'ebraico di Sergio Daniele Donati
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