Poesie di Anna Spissu tratte dalla raccolta inedita "La donna albero"
Io sono la selvatica.
Ho rubato la pelliccia alla volpe
il muso al cinghiale
le zampe alla lepre
e la voce alle mosche.
Non sono straniera
alla foresta.
Ho un corpo per metà albero
e per metà animale.
Il cuore e il cervello
sono umani, lo so,
e devo rimediare:
lo capisco quando si apre, mio malgrado,
la cassaforte dei ricordi
ed escono pezzi di vita
come un’esplosione.
Altre volte sono io
che apro la combinazione
muovo con delicatezza le dita
faccio entrare un ramo
una primula, un boccone di neve
che restino dentro
che combattano
oppure mettano pace.
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Il bosco si spalanca :
esci dalla porta
volti a destra
oltrepassi l’abbeveratoio
scavalchi un masso
con un grappolo di piccole pietre
spezzate dalla neve e dal sole
e come navate fino all’azzurro e alle nubi
subito si alzano i faggi
abitati dalle gole degli uccelli,
il sottobosco dilaga verde scuro
copre la terra, nasconde le tane
protegge le pietre,
gli insetti, il silenzio
i passi degli animali
il tremore colorato dei fiori.
Il dio silente è magnifico
spinge alla vita
e alla disobbedienza.
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La mattina presto
arrivano i cavalli:
silenziosi e invisibili escono
dalla nebbia velo di latte
che copre il prato.
Fanno notte sotto alberi
lontani da qui,
qualcuno li ha visti
riposare in cerchio
attorno a una giumenta incinta,
le voci corrono.
Nessuno ha ferrato loro le zampe
vagano per le valli
senza sottomissione.
Una volta li ho visti
correre al galoppo
in fondo alla radura.
Erano una visione
o fantasmi, non so,
il sangue ha tremato,
nel paradiso si potrà correre.
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Gli alberi sono coraggiosi:
le cortecce dei tronchi
mostrano geografie di muschio
cresciuto per difenderle
dal freddo del Nord.
Il sentimento del bisogno
appartiene crudamente alla verità
è sotto gli occhi di tutti
anche insetti minuscoli
possono accorgersene.
Nella vita ho taciuto e finto
per innumerabili motivi
ora posso anche piangere
la foresta mi protegge.
Mi appoggio a un albero,
Il contatto con la ruvidezza
ricorda la strada della preghiera
lascio scendere lacrime chiare
che contengano anche
qualche etto di vergogna.
Perdo peso, finalmente.
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Annoto come riesco
I segni dell’abete bianco
bruciato dal fulmine:
ho memoria del lutto
e conosco la paura della notte buia,
traccio a terra la fatica
del tronco storto della betulla
piegata alla gravità dalla neve,
so cosa vuol dire resistere
alla forza di chi è più potente
e so anche del dolore dell’acero
nel perdere a una a una le foglie
divorato dall’edera parassita.
Prima del tramonto scrivo
su pagine chiare illuminate dal sole rosso
coloro a matita
Il sangue degli alberi come fosse il mio:
lo faccio per la speranza, si capisce.
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
ANNA SPISSU è nata a Chiavari, al mare, vive e lavora da tanti anni a Milano dove si occupa di amministrazione societaria.
Per la poesia ha pubblicato: " Il rumore del tuono"(Manni 2002); "l'Amore imperfettibile" (Gammarò 2008); "La vita trasparente" (e-book Amazon 2014); "Parole per un addio"( e-book Amazon 2014); "Milonghe del Nord"(Gammarò ed. 2015); "Lettere da Atlantide"(Caosfera ed. 2019); "Diario di una donna risorta- poesie per cinquantenni sopravvissute"(CTL- ed. 2021); "Cataloghi marini" (Temperino rosso ed. 2023)
Per la narrativa ha pubblicato: "Il pirata e il condottiero"- romanzo storico sulla storia del pirata Dragut e dell'Ammiraglio Imperiale Andrea Doria (1° ed. 2008 Corbaccio ed; 2° ed Liberodiscrivere ed. 2013), "Lowelly il Mago", romanzo fantasy sulla forza del Desiderio (Betelgeuse ed. 2013).
Ha collaborato con riviste non solo letterarie pubblicando poesie e favole, partecipa a eventi culturali e di alcuni è stata promotrice e curatrice tra i quali , presso gli Amici del Loggione del Teatro alla Scala di Milano, la riscrittura della storia wagneriana di Tristano e Isotta attraverso le poesie de "L'amore imperfettibile" e un omaggio ad Alda Merini e la musica "La poesia è un violino d'amore".
Ha ottenuto riconoscimenti sia per la poesia che per la prosa, alcune sue poesie sono state tradotte, musicate e lette in programmi radiofonici e alla Rai.
Poesie molto belle che riescono a comunicare emozioni diverse, leggendole sembra che sia il lettore ad averle dette quelle parole. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie davvero di cuore
EliminaTanti blasonati testi di canzoni eppure di poesie nemmeno lontanamente si avvicinano alla bellezza di questa composizione, tanto malinconica quanto meravigliosa.
RispondiEliminaGrazie davvero
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