Scritto di notte ascoltando musiche di Chopin Credevo allora che non ci fosse limite alla creazione, che un lume di candela durasse all'infinito e la sua fiamma, benché fragile, potesse durare e durare ancora. Il mio pennino poggiava - e poggia ancora - su una ferita antica, e l'inchiostro (ricordi?) allora era rosso sangue. Ma poi, Petalo, ogni cosa muta colore e anche l'occhio diviene anziano e coperto dal velo di una falsa consapevolezza. Così, ora che so delle mie finzioni, quasi provo vergogna a scrivere e, quando lo faccio, mi pare di giocare con un liquido acido e urticante, senza guanti di protezione. Ricordi cos'ero allora? Ricordi ancora come brillavano i miei occhi alla luce diafana del sogno? Certo, Petalo, io rimpiango quella mia essenza giovanile così Sturm und Drang , così byroniana da parere tratta da un romanzo di medio-scarso livello di fine secolo. Ero privo di grazia e di saggezza, Petalo, allora, e forse di questa mia...