Dialoghi poetici coi Maestri - 64 - Edmond Jabès
à ces mots qui ne disaient rien;
qui attendaient, alignés;
à ces mots clandestins,
sans passé ni destin.
Et cela le troublait infiniment;
au point de n’avoir, lui-même, plus rien à dire,
déjà, déjà.
Edmond Jabès
Tratto da L’appel (1985-1988), in Le Seuil le Sable, Poésie - Gallimard, 1990, p. 396
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Tratto da L’appel (1985-1988), in Le Seuil le Sable, Poésie - Gallimard, 1990, p. 396
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Aveva – così gli pareva – mille cose da dire
a queste parole che non dicevano niente;
che attendevano, in fila;
a queste parole che non dicevano niente;
che attendevano, in fila;
a queste parole clandestine,
senza passato né destino.
E ciò le sconvolgeva senza sosta;
al punto di non avere, lui stesso, più niente da dire,
già, già.
senza passato né destino.
E ciò le sconvolgeva senza sosta;
al punto di non avere, lui stesso, più niente da dire,
già, già.
Traduzione libera di Sergio Daniele Donati
Et son regard restait immobile
sur le vide de la parole,
d'où il tirait
– quand il avait de la chance –
des petits cris de joie enfantine,
comme lorsqu'un vent froid
nous réveille du monde des morts.
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Era calvo.
E il suo sguardo restava immobile
sul vuoto della parola,
da cui ricavava
- quando era fortunato -
dei gridolini di gioia bambina,
come quando una vento gelido
ci risveglia dal mondo dei morti.
Testo - inedito 6/11/2023 -
e traduzione dal francese
di Sergio Daniele Donati
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