Sei inediti di Alba Toni
1
Ombra che Sali nel canale della safena della gamba fredda ombra che salti sui punti della ferita ombra nascosta intravista.
Nella poltrona resti in vita e il televisore è sempre acceso.
C’è odore di stufa e di castagne.
Qui vivi nei miei pensieri e solo per concessione divina mi poni la mano sul volto lo sfiori.
Mentre dormo ed è mattino presto
il piccolino si spegne tra le braccia mi fissa negli occhi striati.
Sono mamma gatta e muoio con lui ogni volta un poco di più nei giorni più duri.
Ho tanto nelle pagine e non sarà mai una storia di pagine da togliere solo per raccontare.
Ho lutti e nascite ho veleno. Ho un circuito ancora in vita di amore che non impallidisce
è amore e ha carattere definitivo.
Secchi rossi e delicati. Cosa sono fessure forse.
Per quanto ho cercato di scriverne in piedi e seduta ma mai e poi mai sdraiata o inginocchiata se non in luogo sacro.
Per quanto ho restituito in prova lacrime e virtù.
2
Ho di nuovo il nervo che tira
il sangue a piccole gocce invisibili.
Ho di nuovo una gamba che cede
striature di sole del secolo scorso fissate sul pavimento.
Ma mentre guardo ovunque intorno e dentro ai tuoi occhi
che non vedo da qui che non vedo passare
penso solo a quando.
Penso spesso a quando.
3
Di Petra ho linee e mappe una canzone che suona tra due massi
sabbia e cellule che si fondono se nasce un fiore.
Un amplesso mortale nella storia un tocco delicato tra lacrime
ora
al di là degli anni che attraversa.
Lo ritrovo nel movimento delle onde visive
lo ritrovo nell’isolamento delle onde sonore
parla nel silenzio puntella le geometrie.
Mi rafforza mi pensa mi sorprende.
Un tratto insistente di rivolta.
Quella piccola goccia di sangue
così degna di nota.
4
Addio da sempre.
Alle rondini quando cessano di chiedere aiuto e cadono nelle tue mani.
Al passaggio a livello nel luogo isolato della memoria
Al treno che passava veloce era un treno antico.
Al riposo che non hanno perché il soffitto è sporco e troppo basso e loro troppi tutti
non si respira. Addio tenda bianca velo sul talamo amore perduto.
Anche se non lo vedi e non lo senti tu concubina infelice sotto la lanterna.
Da sempre I see you in everyone seppure a tratti i tratti non coincidano e la corrispondenza epistolare ne provi l’appartenenza.
Il possesso. Addio nervo scoperto lesionato addio alla criminale che ti ha fucilato povero grande nervo occipitale nervo fragile esposto al vento all’acqua putrida dell’oceano dietro casa.
Subito
l’ha sentito
la luna
lo sparo
e cos’era
le rondini il viaggio l’addio.
5
Acqua di vena
acqua piovana
acqua di pozzo di fiume di lago
di mare.
Acqua sorgiva
acqua da bere da sputare
acqua avvelenata
acqua santa e benedetta.
E quegli schieramenti che si vedono fasce contrapposizioni
sostanze tossiche.
Poveri giovani persi nella notte lei si strappa la maglia il reggiseno alza la testa tossisce se ne va in cammino avanti e indietro chissà dove.
Lui c’è un lui povero ometto orrendo e rampicante la tocca
ma non la raggiunge.
Lei lo sferza lo trapassa lui la bacia la abbandona.
E la voce nell’aria su un autobus senza scarpe al limite della follia.
Acqua che resta in vita o se ne va.
6
Ma sì parliamo di noi delle fessure attraverso le quali scrutiamo il cuore.
Minime pulsazioni di vita carillon parole che non uso parole che scorrono
E si insinuano nei buchi neri
le galassie.
Quelle parole non dette di pace le parole non dette di guerra
Contrazioni involontarie parossistiche per difenderci dal dolore.
D’altra parte tu sei il mio motivo di gaudio e di letizia
Sei la mia unica incontenibile soddisfazione.
la mia creatura.
Felicità abbiamo detto diletto siamo sempre soddisfatti noi sempre lo siamo stati.
Anche con la giacca da uomo e la minigonna non ero mai goffa ma leggiadra
E tu mi hai trovata per caso raccolta e consegnata al cielo non ero mai contenta allora
oggi ho il capo che si appoggia al muro e prima lo avevo sul busto eretto ma lo sguardo è lo stesso
la felicità è la stessa
Una piccola stesura una partitura se vogliamo tra il mio spazio e il tuo.
Non voglio un contatto diretto con l’esterno
cerco parti interrate in difensiva sono dietro cortine e feritoie.
Non ho tormenti da raccontare
ma passeggiate nei tuoi occhi un punto nell’iride sentimenti densi e nebulosi
e la brina del mattino
che taglia e mani che non sento più.
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Alba Toni nasce a Roma città dove attualmente vive e lavora. Dai primi anni novanta insegna presso la Scuola dell’infanzia del Comune di Roma. Sin da ragazza in famiglia respira un’aria fortemente intellettuale grazie alle frequentazioni in ambito poetico di suo fratello il poeta Alberto Toni, scomparso nel 2019. Con lui vive da sorella minore un profondo legame fraterno.
Negli anni della giovinezza si trova a frequentare salotti letterari e grandi poeti, conosce e stringe rapporti con Amelia Rosselli, Beppe Salvia, Giovanna Sicari, soltanto per citare nomi di chi tra loro è scomparso da tempo. Questo clima influenza le sue scelte di vita, si diploma in orientamento magistrale ma la sua formazione mantiene una componente fortemente autodidatta soprattutto rivolta all’approfondimento della letteratura italiana.
Negli anni ottanta dopo il diploma soggiorna alcuni mesi nei pressi di Londra, esperienza che orienterà gli studi e gli approfondimenti culturali degli anni seguenti.
Attratta dalla letteratura contemporanea ma soprattutto dai classici si esercita in una lettura assidua per moltissimi anni privilegiando la scuola russa della quale approfondisce anche la poesia del Novecento.
Lo stesso farà con la letteratura inglese francese americana tedesca.
Approda alla scrittura della poesia in modo più stabile e continuativo nel periodo immediatamente successivo alla scomparsa del fratello, nel 2019.
Nell’aprile 2020 un suo testo viene pubblicato in occasione della Festa e dei fumetti di Avella a cura di Alessia Bellofatto (in suo ricordo), e Antonietta Gnerre.
Nel luglio 2020 due sue poesie vengono pubblicate nella sezione Poesia al femminile della Rivista Frascati Poesia, a cura di Rita Seccareccia .
Nel luglio 2021 vengono pubblicati otto suoi testi inediti sul blog della rivista letteraria Versante ripido nello spazio a cura di Claudia Zironi.
Nel dicembre 2022 due sue poesie vengono pubblicate sul primo numero della rivista culturale online Circolare poesia, a cura di Mattia Cattaneo e David La Mantia.
Sempre fine 2022 un suo testo appare sul blog letterario Verso libero a cura di Patrizia Baglione.
Nel maggio 2023 escono tre suoi testi all’interno dell’Antologia degli opposti 'Pasti caldi giù all’ospizio' a cura di Roberto Addeo per edizioni Transeuropa.
Ottobre 2023 tre suoi testi escono nel progetto antologico ‘Riflessi’ Rassegna critica alla poesia contemporanea, a cura di Patrizia Baglione.
Eccezionale
RispondiEliminaSi, lo pensiamo anche noi. Grazie davvero.
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