(Redazione) - Dissolvenze - 26 - Toolbox
di Arianna Bonino
Allora, considerando che, come
tutti sappiamo, capita con una certa frequenza di dover dimostrare
l’isocronismo della caduta di corpi lungo una spirale, ecco le
istruzioni per costruirsi lo strumento atto a tale scopo:
1.
Rispolverare l’attrezzatura da bricolage e creare una base
esagonale di legno (per rispolverare si può soffiare, certo. C’è solo da considerare che s’alzerà un pulviscolo di cristalli e ricordi, ma tant’è)
2.
Fissare alla base esagonale di legno sei aste di ottone ricurve che,
unendosi in un vertice comune, formino un paraboloide (la creazione dal nulla di strutture complesse e intricate, si sa, è un gioco da ragazzi: siamo tutti esperti in materia)
3.
Avvolgere a spirale una coppia di fili metallici, in modo da formare
un binario che sale dalla base alla sommità dell'apparecchio (l’elettricità ha un ruolo fondamentale nella dinamica di ciascun esperimento. È da una scintilla che tutto sempre prende il via)
4.
Al vertice del paraboloide collocare una coppetta collegata, tramite
un foro, al binario della spirale (ad sideris…)
5.
Sincerarsi della perfetta verticalità dell’apparato con il filo a
piombo in ottone (condizione essenziale per il buon funzionamento dell’apparato pare essere il mantenere retta la via. Pare.)
6. Procedere quindi all’esperimento:
6a.
Lasciar cadere una biglia lungo il binario (le biglie ve la siete procurate per tempo, vero? Chi non ha una biglia sottomano, all’occorrenza?)
6b.
Quando la prima biglia ha percorso la prima spira, lasciar cadere la
seconda biglia (Quindi le biglie da procurarsi erano due. D’altronde, chi non ha due apotropaiche biglie sottomano, all’occorrenza?)
7:
Risultato: si potrà osservare - e con ciò dimostrare - che ogni
spira risulta percorsa dalle due biglie in tempi uguali, proprio come
previsto dalla legge galileiana dei moti naturali (che era poi quanto capita di frequente di dover dimostrare, giusto?)
8.
Ricordarsi che occorre occultare nella base dell'apparecchio un
meccanismo a orologeria munito di un cucchiaio che riattiva
l'esperimento rilanciando la biglia (c’è sempre ancora qualcosa, sotto il fondo del fondo e la X non è mai il punto dove scavare)
Ora,
però, se per caso non si riesce a trovare la cassetta del bricolage
o qualche materiale occorrente per realizzare questo semplice
strumentino, si può sempre tener presente che un esemplare esiste
già, come vediamo: proviene dalle collezioni lorenesi e ce n’è
solo un secondo al mondo, che si sappia (conservato presso
l'Università di Padova e appartenente originariamente al Teatro di
Filosofia Sperimentale di Giovanni Poleni). Tale meraviglia fu ideata
nel 1699 da Jean Truchet per dimostrare la legge galileiana della
caduta dei gravi lungo un piano inclinato. Se lo si vuole ammirare,
basta andare a Firenze, precisamente al Museo Galileo (Istituto e
Museo di Storia della Scienza).
Questo
incantevole e affascinante apparato dimostra sperimentalmente
l'accelerazione dei moti naturali in maniera equivalente ma diversa
rispetto al piano inclinato.
Chi
l’ha costruito? Non si sa. Uno di noi, questo è incontestabile.
E,
se volete provarci anche voi, adesso avete tutte le istruzioni per
togliervi ogni dubbio e dimostrare da voi medesimi a voi stessi ciò
che sospettate da sempre e cioè che, in fondo a tutto, alla fine,
tutti i corpi cadano lungo la spirale senza fine che percorrono in
tempi del tutto analoghi.
Però
io non so dove voi teniate la cassetta del bricolage.
Di
solito giace abbandonata in qualche angolo, impolverata di pulviscolo
pronto ad alzarsi in volo al vostro soffio. Sta laggiù, o lassù, o
chissà dove, in attesa di essere ritrovata.
Sonnecchia
dimenticata, piena di mille propositi e rimpianti, oltre che di pezzi
mancanti.
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