Una poesia inedita di Michele Carniel
Michele Carniel Ci sono poesie che sono come pietre runiche su un prato scosceso e difficile da attraversare. Sono poesie solitarie che il lettore incontra fuori da ogni tempo e che, spesso, portano con sé un messaggio che è anche un monito. Sono poesie/pietra, immutabili e statiche, degne dell'attributo della regalità e portatrici di un detto che abbassa lo sguardo del lettore e non ammetter repliche. Michele Carniel ne ha scritta una e io sono onorato ed emozionato che ci abbia concesso di poterla pubblicare su Le parole di Fedro Per la Redazione de Le parole di Fedro il caporedattore - Sergio Daniele Donati ____ Smettila di pensarmi vivo, di credermi oceano quando in realtà non sono che limo asciutto, un miracolo d’impurità, uno stronzo qualsiasi. Tu che sei così intatta, proteggiti da me, evadi dalla morte, trattieni in vita quel sano colore degli orizzonti, delle primavere feconde, di noi. Hanno ragione di esistere i rumori, le ostilità, il finto parallelismo dei binari, l’