Due poesie inedite di Rossella Pretto con nota di lettura di Sergio Daniele Donati
Siamo davvero lieti di poter pubblicare due poesie inedite della poeta Rossella Pretto, già apparsa sulla nostra pagina letteraria.
L'autrice in queste due composizioni ci mostra ogni sua abilità e perizia ritmica, sonora e timbrica adottando due approcci differenti che donano al lettore retrogusti profondi e tonalità espressive particolari.
La prima poesia dà il senso di una cadenza unica, quasi che andasse letta senza eccessive pause, "tutta d'un fiato", per arrivare al verso finale che definisce lo stesso titolo e anche - e soprattutto - lo spazio che questa sorta di "apnea poetica" dona. Una poesia, in altre parole, incalzante in cui le parole non lasciano al lettore il tempo della distrazione, nell'attesa di una conclusione che si manifesta con un nuovo respiro.
La seconda, al contrario, ha un ritmo battente e regolare, accentuato dalla divisione in tre quaritine e soprattutto dalla ripetizione, in esordio di ognuna di esse, della medesima locuzione: senti ch’è giusto.
Un richiamo dunque alla percezione del giusto temperato e allo stesso tempo esaltato dal rimando al registro marino e marinaro, che non può che ricordare il moto della risacca, quindi del ritorno, uguali e diversi allo stesso tempo.
Pare dunque a chi vi scrive, nel leggerle di seguito, che la poeta abbia voluto, oltre ai significanti veicolati dalle sue parole, ricordarci del nostro vivere in due tempi, aventi moti diversi ed ugualmente pregnanti.
Mentre la prima composizione, col suo incessante procedere, ci ricorda la linearità del tempo, la seconda, con il suo richiamo al ritorno, ci immerge nelle atmosfere e nelle verità di un tempo circolare.
E questo, lo si evidenzia, non può che derivare da una notevolissima maestria, oserei dire da una conoscenza quasi-alchemica della struttura della parola e dei suoi tempi, prima ancora dei suoi significati.
Davvero una lettura da non perdere.
Per la Redazione de
Le parole di Fedro
il caporedattore - Sergio Daniele Donati
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LE POESIE
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Viva e difforme
Tempo crashato - è pieno d’oggetti l’imbuto
e non ti appartengono, buco fosso di terra
asfittico, e vermi ci sono ma uccelli disertano
il paesaggio d’Averno o il coma del lago di Bodor
dove le gambe si spezzano e sei -
tu, bambola rotta dagli occhi sgranati - nel click
della plastica che sbatte le palpebre, unico gesto
concessoti -
e guai a sapere del fiato che irrompe
e corrompe la mummia, i pensieri nel groppo
della fronte increspata - e che delusione
che vivi e il cuore ti batte infrangendo quel tempo
crashato che è prima, è tempo prima dell’utero
prima di te, viva e difforme
Tempo crashato - è pieno d’oggetti l’imbuto
e non ti appartengono, buco fosso di terra
asfittico, e vermi ci sono ma uccelli disertano
il paesaggio d’Averno o il coma del lago di Bodor
dove le gambe si spezzano e sei -
tu, bambola rotta dagli occhi sgranati - nel click
della plastica che sbatte le palpebre, unico gesto
concessoti -
e guai a sapere del fiato che irrompe
e corrompe la mummia, i pensieri nel groppo
della fronte increspata - e che delusione
che vivi e il cuore ti batte infrangendo quel tempo
crashato che è prima, è tempo prima dell’utero
prima di te, viva e difforme
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Tempesta (per quanto ancora)
senti ch’è giusto che si sfilaccino
le corde prima che la vela si spreti
e corra come deve a garrire nel vuoto
spalancando i recessi del petto
senti ch’è giusto lasciare che il mare
scalci disarcionandoti per farti fuori
prima che l’equipaggio gridi uomo in mare
e tutto si muti in qualcosa di ricco e strano
senti ch’è giusto il naufragio per creare
una vita e farti oro brunito cesellato dall’onda
ma ancora non senti e non sai quanto durerà
questo grido d’oca domestica che rode l’aia
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N.d.R. Entrambe le poesie di Rossella Pretto che oggi pubblicate sono inedite (2024); potrete trovare su Le parole di Fedro altre composizioni inedite di Rossella Pretto cliccando al link che precede.
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NOTE BIO-BIBLIOGRAFICHE
ROSSELLA
PRETTO
è poetessa, traduttrice e scrittrice, ha pubblicato il poemetto
Nerotonia
(Samuele Editore 2020) e il diario di viaggio La
vita incauta
(Editoriale Scientifica, collana S-Confini diretta da Fabrizio Coscia
2023), entrambi ispirati al Macbeth shakespeariano. Con Marco
Sonzogni ha curato e tradotto Memorial
di Alice Oswald (Archinto 2020) e l’edizione delle traduzioni
sofoclee di Seamus Heaney, Speranza
e Storia
(Il Convivio Editore, 2022). Di Alice Oswald ha inoltre tradotto e
curato Nessuno
(ETS
2024). Ha poi curato La
Terra desolata
di T.S. Eliot nella traduzione di Elio Chinol (Interno Poesia 2022).
È presente in diverse antologie poetiche e nell’antologia di
racconti curata da Filippo Tuena, L’ultimo
sesso al tempo della peste
(Neo Edizioni 2020). Suoi articoli sono apparsi su «Alias-Il
Manifesto», «Poesia», «L’Ottavo», «Journal of Italian
Translation», «Studi Cattolici», «ClanDestino», «Succedeoggi»
e «Doppiozero».
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