Poesie inedite di Maria Allo
Siamo lieti di potervi proporre alcuni inediti della poeta Maria Allo la cui scrittura è già comparsa ed è stata commentata più volte in questa pagina.
Parole quelle di Maria Allo dall'evidente richiamo naturalistico capaci di ridare al naturale, per l'appunto, tutta la sua dignità allo stesso tempo di soggetto diretto e di simbolo di un'altruità direttamente dialogante sia con la poeta/autrice che con il lettore.
Parole che spingono con delicatezza, e senza mai cadere in un effetto scontato, sul pedale pianistico di un mito delicatamente posto dalla poeta a tramite e mezzo di compre suo e del contemporaneo.
Metafore sempre potenti di vita e mutamento che si intrecciano, leggendo le composizioni, con sensazioni sonore di una incredibile finezza.
Testi da leggere sottovoce, bisbigliati, senza forzature ritmiche od espressive, per permettere loro di aprire orecchie ed occhi del lettore ad un universo classico ma mai classicheggiante.
Insomma, leggetele con la cura che si deve a un fiore delicato.
Per la Redazione de Le Parole di Fedro
Il caporedattore - Sergio Daniele Donati
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INEDITI
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Cade la luce del giorno in pozzanghere
capovolte
lungo viali di oblio
ma la terra sa di vigore e crepitio
in fondo alle cose
di lama splendente nel mattino
dentro una scia di rigagnoli in volo
Tra i palmi delle mani
nelle radici la terra vive
screziata di intemperie
oltre le foschie
oggi schiodata da un cielo in frantumi
a riversarsi è l’acqua su confini slabbrati
di malessere a folate
ma più acuti gli odori
segnano la pelle
ecco le gocce rimbalzano con forza
su tetti e soglie che mi porto dietro
fino a bruciare nel ventre
Cade la luce del giorno in pozzanghere
capovolte
lungo viali di oblio
ma la terra sa di vigore e crepitio
in fondo alle cose
di lama splendente nel mattino
dentro una scia di rigagnoli in volo
Tra i palmi delle mani
nelle radici la terra vive
screziata di intemperie
oltre le foschie
oggi schiodata da un cielo in frantumi
a riversarsi è l’acqua su confini slabbrati
di malessere a folate
ma più acuti gli odori
segnano la pelle
ecco le gocce rimbalzano con forza
su tetti e soglie che mi porto dietro
fino a bruciare nel ventre
il mio inferno.
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Mutazioni
Saremo attraversati dal Lete
Non avremo più i nostri nomi ma forse
avremo memoria della sacralità dei corpi
di ciò che abbiamo tanto amato
di voci sguardi odori di boschi e suoni
che non potremo più pronunciare
Avremo memoria del fiato delle stagioni
che si dispiegano come fiori
dell’angelo terrestre alla tua porta
del seme che sopravvive
alla gravità della terra
al dolore vivo alla ferita aperta
al sangue dell’ultima primavera
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Tristia
Qualcosa poi avviene
quando lo sguardo provato del mare
si fa nuvola sospesa sui sassi
così ogni certezza nel caos del mondo
si fa destino d’aria o traiettoria
circonfusa di resa senza un grido
quando rosso l’aquilone fluttua
alto nel cielo crepuscolare
di un meriggio senza fine
con lo strazio dei gabbiani lassù
ogni momento può nascere e morire
due volte in una sola notte
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L’albero che ho di fronte traduce
nell’aria tersa l’orizzonte
da quando non si apre alla distanza
così in ogni tempo fende l’azzurro
striando il silenzio che si fa parola
per le rotte del mondo e vigile
beve alla sorgente il giorno che verrà
l’albero legge in me ciò che scrive
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Scopro dalla finestra una nidiata di merli
tra le siepi e il muretto
- fiutando le cose e la terra-
tra una folata e l’altra di richiami brevi
non parole ma gesti mi dico gesti semplici
e respiro in modo inatteso il cielo sbiadito
Vivi presto la vita mi dici
sul ritmo del vento e di maggio autunnale
per non cedere alla nostalgia di domani
La vita è qui e i merli curiosamente
ne sono testimoni silenziosi
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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Maria Allo, laurea in Lettere Classiche, poeta e traduttrice, nata a Messina, vive e opera tra Catania e Parigi. È autrice di saggi sulla poesia di altri autori, recensioni e note di lettura, presente in molte antologie, riviste e lit-blog (Limina mundi e LucaniArt). Collabora con Mentinfuga e Re[a]daction Magazine. Traduce testi di poeti greci per Εξιτήριον del poeta greco Sotirios Pastakas. Tra le raccolte di poesie: I sentieri della speranza (Gabrieli editore,1985), Riflessi di rugiada (Albatros, Nuove voci 2011), Al dio dei ritorni (Galassia Arte, 2014), Solchi. La parabola si compie nei risvegli (L’Arcolaio, 2016), La terra che rimane (Edizioni Controluna, 2018), Talenti di donna (Onirica edizioni, 2013), come curatore, Radure (ed. Ladolfi, 2019), Sul margine (Interno Libri Edizioni 2023).
Troverete al link che segue il suo litblog di riferimento.
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