Cinque poesie inedite di Olivia Balzar

 


Un vero piacere profondo poter pubblicare delle poesie inedite di Olivia Balzar in cui pare a chi vi scrive di poter percepire una vitalità di scrittura, un accesso a simboli mai banali, la capacità di alternare versi liberi di diversa lunghezza con esiti armoniosi  e dei tratti incisivi e densi che lasciano il lettore ammirato. 
Ringrazio dunque, a nome di tutta la Redazione, la poeta per aver scelto le nostre pagine per questo prezioso dono.

Per la Redazione de Le parole di Fedro
il caporedattore Sergio Daniele Donati

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Ho fame di tutti i miei vuoti,
di ogni sguardo che ha sfiorato il mio corpo,
di tutto l’amore del mondo che si fa cenere.
Ogni cosa perduta reclama il suo posto. 
 

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I sopravvissuti si riconoscono:
seguono la mappa degli astri
e vivono in testa all’albero maestro.
Laggiù in locanda
un marinaio si gioca l’anima a carte
per una bottiglia di rum.
Io vorrei solo risvegliare i morti.

 


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Vivo entro i confini di una terra ai margini con l’assoluto.
C’è un po’ di Damasco,
blu di Prussia
e il profumo dei mercati di spezie.
Vedo tutto il mondo negli occhi di un bambino che mi fissa,
incrociando il mio cammino.
Lui conosce la strada che devo percorrere,
lui conosce il sentiero lastricato di conchiglie e frammenti di ossa,
ma non mi dirà come trovarlo.
Non è ancora tempo.
La donna al fiume mi ha detto di attendere.
Che vengano pure a prenderci le creature alate,
non c’è più niente da dire o fare.
Dalle crepe sgorga il sangue dei genocidi.
Lacrime di fenice mutano in serpenti.


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Ricordare i giorni fragili,
ricongiungersi al presente,
far combaciare i mondi,
esserci, nonostante tutto,
ancora noi.
Bisogna fermare il tempo.
Quel che resta è sacro.

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Non commettere atti impuri
le han detto.
Non alzare lo sguardo alla luna,
essa ti corromperà.
Non commettere atti impuri,
le han detto,
china la testa e non mostrare saggezza.
Non commettere atti impuri,
le han detto,
obbedisci al tuo destino
e sorridi al tuo futuro.
Non commettere atti impuri,
le han detto,
ma lei conosceva i segreti del bosco,
il sussurro di Diana,
i doni delle erbe officinali.
Dicevano sapesse volare,
ma nessuno l’aveva mai vista farlo.
Nelle sue orecchie litanie antiche,
il coro delle sorelle che danzano
nel buio accarezzando la notte e i suoi demoni.
Non c’è sacro senza sacrificio.
 
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NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
 
Olivia Balzar è scrittrice, attrice, organizzatrice di eventi e speaker radiofonica. Nasce in Brasile da genitori Italiani il giorno di San Patrizio. Il suo racconto “Le cose buone fanno male”, contenuto nell’antologia “Streghe Postmoderne”, curata da Ilaria Palomba per AlterEgo, è diventato uno spettacolo teatrale per la regia di Mariaelena Masetti Zannini. Ha pubblicato il racconto “Casa di ringhiera” nell’antologia “Nove Strati di Buio” (Echos Edizioni, 2017), i racconti “La casa nasconde ma non ruba” e “Fame” per due antologie a tema Yokai per Bakemono Lab. “Di ogni mio corpo” (Edizioni Ensemble, 2022) è la sua ultima silloge poetica.
Attualmente organizza e presenta il “Salotto Letterario di Olivia Balzar” al Lettere Caffé, punto di riferimento culturale nel cuore di Trastevere e sta scrivendo il suo prossimo libro.
 
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