Da "Midbar" (di Raffaela Fazio - Raffaelli Editore, 2019) - 01 - DABAR



DABAR dalla raccolta MIDBAR (Raffaelli Editore, 2019)

MiDBaR, deserto. 
DaBaR, parola. 
Il deserto come luogo della parola, che nasce nel silenzio e al silenzio ritorna, dopo aver attraversato distanze, pericoli, solitudini.
Ma DaBaR è anche evento. Una parola evento che si inscrive nel tempo, accettando i rischi del divenire e cercando non una comprensione che fossilizzi il senso, ma un’accoglienza che la rinnovi.
Nel deserto, che azzera l’orientamento e genera una visione sempre diversa, la parola evento inciampa di continuo su se stessa. Eppure è proprio il suo balbettare, il suo cadere e ricominciare che la rende vera e cosciente della sua povertà, bisognosa di un senso che la soccorra. Nel deserto, non si sopravvive da soli.
MiDBaR è dunque il luogo sia dello svuotamento che dell’incontro, entrambi necessari a una parola che, per esistere, deve farsi cassa di risonanza dell’alterità.

(Raffaela Fazio)  



DABAR

Ogni parola è un passo.
Cambia nel dirsi e nell’ascolto
come una distanza
raggiunta con il corpo
                   e superata.
Fonda flessuosa luce le cresce dentro
se in alto
o nella misura dell’appoggio
più spazio riesce a separare
l’immagine dal nome.

E il nome pronunciato
è già percorso.
Non c’è certezza di un inizio
sul cammino.
           L’origine ci sfugge
come l’istante
in cui tutta la lingua si dispiega
e il bambino
di colpo sa parlare.
Ogni parola è un balbettare
forte dell’inciampo
con cui il suono
l’invera mano a mano.

Nasce dal deserto e non lo lascia:
mentre lo attraversa
ne spinge il confine più lontano.
E nel silenzio si vede
riflessa, incinta di echi
            come il profeta
che muore
carico di futuro
sulla soglia
della terra promessa.

VIDEO LETTURA DELLA POETA
RAFFAELA FAZIO
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Commenti

  1. Piaciuta molto, molto
    Residente anche nelle mie corde
    Grazie ❤️

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