Redazione - Muto Canto - 12 - Parte seconda (PURGATORIO)
di Anna Rita Merico
Lì dove le immagini trasmutarono Visione.
Imago Dantis di Maurizio Coglia, in arte Kollias.
Ascoltare l’immagine, testo di Anna Rita Merico
Sensazioni suscitate dal ciclo d’immagini titolato Imago Dantis,
un progetto illustrativo sulla Divina Commedia
a mezzo di collage digitali di Maurizio Coglia | KOLLIAS.
Parte
Seconda | PURGATORIO
Imago Dantis | Purgatorio | Copertina |
Continua
il viaggio visivo di Maurizio Coglia. Un Purgatorio di trasparenze da
cui emerge immediatamente una geografia fatta di acque primordiali e
confini indefiniti se non per linee di klimata
pensate
ad accogliere viatici dell’anima. Lasciate le frigide
dell’Inferno il Viaggio procede verso il Monte Purgatorio centro
della purificazione spirituale, centro d’ogni possibilità ultima
di raggiungimento del Regno della Comunità Spirituale contemplante
la Bellezza in una mappamundi
sconosciuta ai comuni medioevali.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto I | ‘in sul lito diserto’ |
Kollias immerge la geografia dantesca lasciandola rimbalzare tra lucori d’alba, soffi di zefiro, luccichii di immense acque e di altrettanto immensi tappeti di stelle. S’avanza tutto un letto per lo sguardo che necessita purificazione dopo aver attraversato i luoghi della pena. Universo aristotelico e teologia Scolastica tendono la molla dell’intera tessitura e il lavoro iconografico tesse leggerezze sconosciute nella precedente Cantica tutta intrisa di bui materici.
La direzione dell’andare è cosmica e la Croce del Sud, simbolo delle quattro virtù cardinali, apre a scenari in cui la scalata al Monte Sacro del Purgatorio è ascesa al trasalimento espiatorio della colpa come ultima possibilità di raggiungimento della Beatitudine Eterna.
Profondamente simbolico l’iniziale gesto di Dante: ripulirsi dalla caligine impressa dall’aria torbida dell’Inferno da poco attraversato. Sulla spiaggia del Purgatorio inizia il movimento, la scena si apre con l’avvicinarsi di un punto luminoso. Contraltare di Caronte è l’Angelo Nocchiero. Non la bestemmia ma il Canto contraddistingue la raccolta delle Anime e la presenza nella loro coralità di intenti. E’ coralità che emana energia di superamento dell’individuazione per mostrarsi nella compattezza del proprio stesso unicum: il desiderio dell’ascesa, l’espiazione, il raggiungimento della Visione.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto II | Cantica Corale |
L’Angelo Nocchiero, l’Angelo Portiere, l’Angelo della Misericordia, l’Angelo della Purezza punteggiano gli snodi del viatico. Nella visione di Kollias poderose ali e misure sovrumane rendono potenza di gesti e orientamento di percorso corale.
Il Sentiero dell’ascesa è scorto grazie al lento movimento ondivago di anime. L’incontro con Manfredi darà a Dante di ascoltare le ammissioni di colpa. La macchina del peccato e dell’errore è, qui, in un altro stadio. Le spalle chine del vittimismo lasciano spazio ad altra postura del corpo. Muta anche lo schioccare della lingua: l’elevazione inizia lenta ad accadere con l’allontanamento della parola dalla dimensione famelica e buia dell’odio. Splendida trasparenza per Manfredi la cui proporzione classica fuoriesce dallo sguardo di Kollias come studio attento al rapporto tra corpi, rappresentazione e significati, tra corpo, rappresentazioni e simbolico.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto III | ‘or vedi’ la ferita mai rimarginata di Manfredi |
Ogni tratto è accompagnato dalla narrazione di una geografia in cui il sottosopra di inusitate topologie alludono, per noi, ai rimandi per cartografie precedenti la moderna cartografia quando, il mondo, era in fonti che prevedevano la catena della creazione-salvezza-redenzione. Dante si muove in scenari cartografici dove la narrazione del mondo è allocata in dimensioni in cui il tempo scorre dall’alto verso il basso. Una teologia mistica unifica tempo e spazio mentre, tra creazione e salvezza, si dipana il cordone dei processi di umanizzazione. Dante snoda un doppio in cui fenomeno terrestre e fenomenologia spirituale paralleli si palesano gemelli come nell’evento del terremoto di cui si dice nel Canto XXI.
Kollias accarezza con lo sguardo ogni angolo del Viaggio e ne stana sensi attraverso una superba rappresentazione iconografica sostanziata da materia cromatica e scarni segni.
Su terrazzamenti i movimenti delle Anime e le Loro parole. I Morti di morte violenta argomentano intorno alla memoria, lento il dire di Pia dei Tolomei. Denso l’incontro tra Virgilio ed il Suo conterraneo, Sordello. Un abbraccio nella pioggia di maschere al servizio di una commedia a cui Dante riconosce scarso peso politico e valoriale. Le immagini di Kollias s’ammantano di altre gamme cromatiche, ancora. L’azzurro imperante s’apposta dietro l’angolo di un grigio che rimanda ad un dagherrotipo, s’affacciano gialli ambrati e nell’ “Unisono al potere” compare il punto al discorso sul potere attraverso la concordia capace di sopprimere la fame di potere.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto X | Superbia, ‘io non posso’ |
Un’alba
attraversa l’Antipurgatorio. Compare l’Angelo Portiere. L’accesso
è al Canto prima che al Luogo. Ridimensionare l’ego, tenerlo sotto
scacco, ricordargli la propria parzialità. Tutto è sotto il segno
della pietra che schiaccia, della pietra che evapora peso
alleggerendosi e passando da uno stato materico ad uno stato
etereo-spirituale. La superbia, l’invidia che eludono ogni
possibile solidarietà, i monologhi, l’eclissi delle virtù e dei
valori legati alla società cavalleresca. Tutto scorre in scene di
toccante visionarietà. Kollias trasmuta la parola in merletto di
rimandi iconografici.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XV | Fenomenologia della luce fisica e divina |
L’Angelo
della Misericordia appare vestito di Luce consente l’accesso alla
terza cornice. Centrale la funzione della Luce nella sua doppia
dipanazione: luce fisica e luce divina. L’universo della
spiritualità s’indoppia sempre più ma, la progressione, non è
mai in linea retta e alla luce segue il buio che accoglie le anime
che hanno peccato d’iracondia. Marco Lombardo dipana il suo dire
intorno al vuoto (di virtù) e al pieno (di malvagità) dinanzi a ciò
la chiamata a responsabilità dell’uomo. La carenza di un principio
ordinatore (per Dante: l’imperatore) lascia tornare tutto nella
fitta nebbia in cui l’anima torna a svanire insieme alla domanda
che fa da sfondo a tutto il discettare ossia, la causa del buon
operare. L’asse materia-spirito si sostanzia nell’asse
etica-politica è tutto un doppio del Bene in Terra che Kollias
traduce in sapiente tratto d’immagine. Dal
buio emerge sempre più l’ordine del discorso intorno all’Amore
come principio regolatore sostenuto dalla ragione, Amore capace di
consentire il riconoscimento dell’atto giusto. Compaiono gli
accidiosi, folla grigia quasi indistinta pressata da fretta opposta
all’inezia che ha caratterizzato le loro esistenze in vita. Il
sonno avvolge il Poeta.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XIX | Le visioni al suolo degli Avari |
Il
Purgatorio è abitato da anime che hanno vissuto eccessi di misure
all’interno della dimensione della materia, del possesso: sono
dimensioni che alterano la visione della realtà mostrando l’inganno
di forme ammaliatrici che è necessario trascendere. Non può che
seguire il peccato di avarizia e prevaricazione. La femmina
balba
figura mostruosa simboleggia l’alterità di principi etici e
filosofici sottesi alla visione del Bene ed alla libertà individuale
legata alla volontà. La
conoscenza e l’interiorizzazione della dinamica del desiderio si
appalesa nella punizione del peccato legato alla gola. Tendere,
vedere svanire, essere attratti si alternano e lasciano l’anima
nello smagrimento della non risposta al desiderio. Preludio alla
presenza della Lussuria.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XXII | Salita alla cornice della Gola: Le amplificazioni della poesia |
Virgilio
si separa da Dante. Il Sommo è pronto ad un accesso nel regno della
Conoscenza delle cose ultime a cui è stato forgiato da un Viaggio
sapienziale che consente a Dante l’affidamento a sé. Il Viaggio
muta, ancora, la propria qualità e la trascendentalità è sostanza
ancora più vera (se possibile) dell’andare. La sosta con Matelda,
le ragioni dell’eterna primavera, il vento causato dalle sfere
celesti, le impollinazioni generanti sulla Terra, i significati e
l’origine dell’acqua rigenerante e generata da fonte divina. Un
universo acquatico iconizzato e rafforzato dalla presenza del Lete e
dell’Eunoè intreccia senso e ruolo della memoria. Tutto un
movimento che emana potenza d’energia e vitalità spirituale.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XXVIII | Nel Giardino dell’Eden: Matelda |
Kollias
accompagna tutto con una sorta di terzo occhio che è la traduzione
in immagini capaci di trattenere e, al contempo, lasciar evaporare la
potenza della parola all’interno di solidi rimandi scultorei che
nulla dissipano. Sublimi i contenuti del dire di Beatrice, ne
accompagnano l’apparizione e la richiesta di contrizione per Dante.
Lacrime sul volto del Poeta. Sonno e Visioni preludono ad un cambio
radicale di registro linguistico per accedere alla scienza divina.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XXX | Eccola, finalmente Bea! |
Usciti
da un foro a “riveder le stelle”. Avvolto da acque purificanti.
La nascita alla Spiritualità mostra, in Dante, la propria aerea
fisicità. Kollias impasta l’universo simbolico delle trasparenze
rendendone immagini-mondo con maestria disciplinata e conoscenza
piena di grammatiche visive che sono scheletro del Suo operare.
Imago Dantis | Purgatorio | Canto XXXI | Ablution into the water of oblivion |
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Brevi notizie bio sull’illustratore
Maurizio
Coglia è originario di Martano (LE), si laurea in architettura a
Napoli nel 1990 dove persegue una lunga formazione professionale nel
campo della conservazione di edifici storici. Nel 2000 si trasferisce
a Dublino e dal 2010 vive a Londra dove continua a lavorare su dimore
iconiche del patrimonio storico-architettonico inglese. Nel
frattempo, la sua personale passione e studio per l'illustrazione
dantesca lo ha portato a collezionare un'ampia raccolta iconografica
sulla Commedia. Dallo studio visivo degli illustratori ha prima
ideato il ciclo d’immagini relativo all'Inferno, esposte al
pubblico con una personale al Palazzo Ducale di Martano (Lecce) nel
luglio 2022. Nel marzo 2024 ha completato il lavoro sul Purgatorio
presentato con una nuova mostra al Centro Culturale Santi Medici di
Martano. Recentemente l’autore ha intrapreso la sfida illustrativa
sul Paradiso.
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