(Redazione) - Specchi e labirinti - 29 - Arrivederci (un racconto)
di Paola Deplano
Agosto. Guido veloce, nella strada dritta che costeggia il mare, alle due del pomeriggio. Devi prendere l'aereo e, come al solito, hai fatto tardi.
Sei bellissima. Dai finestrini aperti entra l'aria infuocata che ti sconvolge i capelli. Non ti piace l'aria condizionata, come non piace a me, quindi finestrini aperti in una macchina che sfreccia verso l'aeroporto. Canti a squarciagola sopra l'ultimo di Gianna Nannini che mi hai regalato per il mio compleanno. Piace a te, non a me. Pazienza.
A caval donato...
Lo ascolto solo quando in macchina ci sei tu, per farti piacere.
Vorrei dirti tante cose, ma sto zitto. Mi mancherai. Non ci siamo mai separati. Io vivo per te.
Ti volti e mi sorridi.
Come somigli a tua madre. Ce ne sono state altre, ma nessuna come lei. Nessuna coi suoi occhi e il
suo sorriso. Cioè: i tuoi occhi, il tuo sorriso.
Avevi dieci anni quando un uomo brutto col camice le disse: - Lei ha un tumore. Le restano sei mesi. - Calmo, tranquillo, come dicesse: - Ieri ha piovuto. -
Tu non sarai così. Stasera parti con Medici Senza Frontiere.
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N.d.R: Questo racconto ha fatto parte dell’iniziativa benefica “XMas free”, promossa dall’associazione “MutaMenti” di Crotone nel dicembre 2023.
Brividi 👏👏👏💜‼️
RispondiEliminaMi onora vedere che questo mio breve racconto le ha suscitato delle emozioni così forti. La ringrazio infinitamente per il suo commento. Buona serata! (Paola Deplano)
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