L'errore del poeta

 
Fu vero errore non considerare
il limite di quella creazione,
considerare quel pilastro saldo
e quell'altare indenne da impurità.
Fu colpa mia e resi la scrittura
schiava e incapace di star nel giusto.
Avrei dovuto ricordare allora
la promessa di restare nel limo
e non gettarmi nel sogno fallace
di dimora tra stelle fredde e morte
ormai capaci di parlare solo
ai morti senza etica che dicono
poeti. Solo chi scambia l'argilla
blu della parola coi suoi acufeni
dimentica l'argine per dirsi altro,
e io rido del mio stesso errore.

______
Testo - inedito 2024 -
di Sergio Daniele Donati 
stampa la pagina

Commenti

  1. molto interessante per la tesi che sostiene. tuttavia proprio oggi Ravasi ricordava in TV che l uomo ha due strumenti per farsi largo nell incommensurabilità dell' universo: la luce e la parola.

    RispondiElimina
  2. Riconoscere questo errore e' svolta, cambio di sguardo, immersione in altro. Uno sbando che pare freni, in realta' torsione verso movimento altro

    RispondiElimina

Posta un commento